Storia e Origine del prodotto Area <strong>di</strong> produzione / trasformazione La <strong>di</strong>ffusione dell’olivo in provincia <strong>di</strong> Teramo risale, <strong>com</strong>e per le altre province abruzzesi, almeno al X° secolo a.C. Il frutto derivante da piante <strong>di</strong> olivo selvatiche fu utilizzato, nei secoli successivi, dalle popolazioni per l’estrazione dell’olio per cui è indubbio che le piante migliori siano state, in seguito, propagate e coltivate nelle aree più vocate del territorio. Fu ad opera dei Romani (III° secolo a.C.) che la coltura dell’olivo s’intensificò e si espanse maggiormente nelle varie Regioni. Seguirono perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> decadenza e perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> espansione, in relazione a determinati eventi storici; <strong>com</strong>unque nei secoli dell’era cristiana, l’olivo fu sempre apprezzato ed elogiato dai regnanti, dai religiosi, dai poeti e dalle popolazioni che lo ritennero una pianta immortale circondata da miti e leggende anche se alcuni avvenimenti ne frenarono la <strong>di</strong>ffusione. Così per esempio nel secolo XVIII vigevano in Abruzzo i Regi Stucchi, che impe<strong>di</strong>vano la coltivazione dei terreni nella collina litoranea nel periodo intercorrente da settembre a marzo per consentire l’utilizzazione <strong>di</strong> detti terreni per il pascolo invernale degli ovini; quin<strong>di</strong> l’olivo non poteva essere <strong>di</strong>ffuso in queste zone. Il Palma scrisse: “Da secoli noi abbiamo dato olio allo Stato Romano ed ora stiamo dando piantoni <strong>di</strong> olivo, da che quel Governo ha, da febbraio 1836, pressoché proibito l’introduzione dell’olio ed ha seriamente promossa la piantagione dell’albero <strong>di</strong> Minerva accordando premi per ogni pianta nuova”. Nel catasto Napoleonico del 1809 è riportata l’entità e la <strong>di</strong>ffusione dell’olivo in provincia <strong>di</strong> Teramo: confrontata con quell’attuale non <strong>di</strong>fferisce sostanzialmente nonostante il lungo periodo trascorso. Il territorio, <strong>di</strong> seguito descritto, viene definito nelle fonti letterarie latine ager Praetutianus. Stretto a sud-ovest dal massiccio del Gran Sasso e dai Monti della Laga, esso presenta un paesaggio prevalentemente collinare, che degrada dolcemente verso il mare e la spiaggia, mentre i corsi d’acqua, scendendo perpen<strong>di</strong>colari alla linea <strong>di</strong> costa, danno luogo a valli parallele per poi gettarsi nel Mare Adriatico. Su queste terre vissero i Pretuzi, uno dei popoli italici che continuarono storicamente l’orizzonte paleosabellico e che in una data precoce, coincidente con l’alba del III secolo a.C., subirono il dominio <strong>di</strong> Roma. 97 L’olio DOP Pretuziano delle Colline Teramane si ottiene dalla molitura <strong>di</strong> olive prodotte negli oliveti ricadenti nei territori dei seguenti <strong>com</strong>uni, tutti in provincia Teramo: Ancarano, Atri, Basciano, Bellante, Bisenti, Canzano, Castellalto, Castiglione Messer Raimondo, Castilenti, Cellino Attanasio, Cermignano, Colonnella, Controguerra, Corropoli, Montefino, Morro D’Oro, Mosciano S.Angelo, Nereto, Notaresco, Penna S.Andrea, S.Egi<strong>di</strong>o alla Vibrata, S.Omero, Torano Nuovo, Alba Adriatica*, Arsita*, Campli*, Castel Castagna*, Civitella del Tronto*, Colledara*, Giulianova*, Isola del Gran Sasso*, Martinsicuro*, Montorio al Vomano*, Pineto*, Roseto degli Abruzzi*, Silvi*, Teramo*, Torricella Sicura*, Tortoreto* e Tossicia* * Comune incluso solo parzialmente Gli oliveti inclusi nell’area sopra in<strong>di</strong>cata sono ammessi alla produzione dell’olio DOP Pretuziano delle Colline Teramane solo se, per <strong>com</strong>posizione varietale e con<strong>di</strong>zioni ambientali e <strong>di</strong> coltura, sono idonei alla produzione <strong>di</strong> oli con caratteristiche qualitative conformi a quelle previste dal Disciplinare. Le operazioni <strong>di</strong> oleificazione e <strong>di</strong> confezionamento devono essere effettuate nell'ambito dell'area precedentemente in<strong>di</strong>cata. pretuziano COLLINE TERAMANE
Caratteristiche al consumo Le varietà <strong>di</strong> olive L’olio DOP Pretuziano delle Colline Teramane, all’atto dell’immissione al consumo, deve presentare le seguenti caratteristiche: • Colore: giallo verdognolo; • Odore: fruttato me<strong>di</strong>o; • Sapore: fruttato me<strong>di</strong>o con me<strong>di</strong>a sensazione <strong>di</strong> amaro e piccante: • Aci<strong>di</strong>tà massima: 0,50 %; • Polifenoli totali: >= 120 p.p.m. pretuziano COLLINE TERAMANE 98 La DOP Pretuziano delle Colline Teramane è riservata all'olio extravergine <strong>di</strong> oliva ottenuto dalle seguenti varietà dì olivo presenti, da sole o congiuntamente, negli oliveti ricadenti nell’area <strong>di</strong> produzione: • Leccino, Frantoio e Dritta, in misura non inferiore al 75%. Il restante 25% è rappresentato da varietà locali minori, tra le quali sono maggiormente <strong>di</strong>ffuse il Tortiglione, la Carboncella e la Castiglionese.