Organismo di Controllo - federdopolio.com
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Storia e Origine del prodotto Area <strong>di</strong> produzione / trasformazione<br />
La coltivazione dell’olio, nella zona del Chianti, con la presenza<br />
degli Etruschi e successivamente dei Romani, si perde nella notte<br />
dei tempi. La coltivazione con intenti economici si consolida intorno<br />
al 1400 nelle gran<strong>di</strong> proprietà fon<strong>di</strong>arie ed ecclesiastiche. Con<br />
i Me<strong>di</strong>ci ebbe inizio il sistema mezzadrile, che in Toscana per secoli<br />
ha modellato le strutture sociali, il paesaggio e l’ambiente, che<br />
ha dato vita al cosiddetto “appoderamento sparso”, che ha punteggiato<br />
della presenza umana tutto il territorio, creando una<br />
miriade <strong>di</strong> poderi, ognuno dei quali, oltre al coltivo, <strong>di</strong>sponeva <strong>di</strong><br />
una superficie <strong>di</strong> bosco, per la produzione del carbone dolce e<br />
della legna da ardere.<br />
Un ruolo centrale lo assunse allora la coltivazione dell’olivo,<br />
soprattutto per la forte spinta del Cristianesimo, poiché Gesù<br />
Christos equivale all’Unto acclamato dalla folla con ramoscelli <strong>di</strong><br />
olivo a Gerusalemme; con l’olio, infatti, vengono unti i neonati, il<br />
vescovo unge i cresiman<strong>di</strong> per farli soldati <strong>di</strong> Cristo, i sacerdoti<br />
sono unti per sigillarne la loro or<strong>di</strong>nazione, nel viatico al momento<br />
della morte si unge il morituro con l’olio santo, per non parlare<br />
della luce perenne nelle chiese.<br />
All’epoca i principali sbocchi <strong>com</strong>merciali erano in gran parte collegati<br />
alla domanda <strong>di</strong> olio per l’illuminazione privata e pubblica<br />
(nel ‘700 le strade <strong>di</strong> Firenze erano solo in parte illuminate), per la<br />
cardatura della lana e la produzione del sapone, mentre per l’utilizzo<br />
alimentare dell’olio dobbiamo arrivare alle seconda metà<br />
dell’800.<br />
45<br />
L’olio DOP Chianti Classico si ottiene dalla molitura <strong>di</strong> olive prodotte<br />
negli oliveti ricadenti nei territori dei seguenti <strong>com</strong>uni, nelle<br />
province <strong>di</strong> Siena e Firenze:<br />
Castellina in Chianti, Gaiole in Chianti, Greve in Chianti,<br />
Radda in Chianti, Barberino Val d'Elsa*, Castelnuovo<br />
Berardenga*, Poggibonsi*, San Casciano in Val <strong>di</strong> Pesa* e<br />
Tavarnelle Val <strong>di</strong> Pesa*.<br />
*Comune incluso solo parzialmente<br />
Gli oliveti inclusi nell’area sopra in<strong>di</strong>cata sono ammessi alla produzione<br />
dell’olio DOP Chianti Classico solo se, per <strong>com</strong>posizione<br />
varietale, con<strong>di</strong>zioni ambientali e <strong>di</strong> coltura, sono idonei alla<br />
produzione <strong>di</strong> oli con caratteristiche qualitative conformi a quelle<br />
previste dal Disciplinare.<br />
Le operazioni <strong>di</strong> oleificazione e <strong>di</strong> confezionamento devono essere<br />
effettuate nell'ambito dell'area precedentemente in<strong>di</strong>cata.<br />
CHIANTI CLASSICO