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Aa.Vv. (2016), Commons/Comune, Società di studi geografici. Memorie geografiche NS 14, pp. 295-301<br />

FRANCESCO MARIA OLIVIERI, DANIELE BISCONTINI<br />

BENI COMUNI, PARTECIPAZIONE ED ECONOMIA CIRCOLARE.<br />

LA RELAZIONE FRA SPIAGGIA E RIFIUTI<br />

1. INTRODUZIONE. — La ricerca di nuove chiavi di lettura, anche innovative in termini di categorie<br />

scientifiche, appare quanto mai necessaria per una nuova definizione del campo di azione delle discipline<br />

territoriali; in particolare nel momento in cui la questione dello sviluppo territoriale appare essere<br />

sempre più strategica ed al contempo necessaria e urgente. L’idea, alla base di questo contributo,<br />

è porre il territorio in una prospettiva di bene comune e, rispetto alla specificità del tema, sono necessarie<br />

due precisazioni.<br />

La prima riguarda l’oggetto del contributo proposto, che trova la sua genesi in una ricerca avviata<br />

di carattere multidisciplinare che, partendo da un approccio teorico ben definito, intende proporre un<br />

modello di pianificazione e gestione di un bene comune di natura ambientale, attraverso un’innovazione<br />

sia di carattere sociale che metodologico.<br />

La seconda precisazione è relativa alle relazioni fra ambiente, natura, socio-natura, oggetto della<br />

sessione in cui il contributo è stato presentato. La ricerca parte da un approccio teorico multidisciplinare,<br />

ma si è dedicata in particolare alla strutturazione di un “modello di gestione responsabile” di uno<br />

<strong>spazi</strong>o geografico. L’approccio è, perciò, di tipo bottom up: dall’osservazione di un fenomeno quale<br />

l’inquinamento derivato dalla plastica in uno <strong>spazi</strong>o geografico determinato ed individuato, la spiaggia,<br />

si è cercato di delineare un modello di gestione che conducesse alla riduzione del problema, se non alla<br />

sua soluzione.<br />

Il percorso ha visto il coinvolgimento, coerente con un approccio di governance multilivello, dei<br />

soggetti più vicini, i comuni e le associazioni di protezione ambientale del territorio. Nel momento in<br />

cui alcune questioni non apparivano poter essere risolte al livello di governo inferiore, si è coinvolto il<br />

livello superiore che, nello specifico caso, ha riguardato le associazioni di carattere nazionale e i due<br />

Enti locali della Città Metropolitana di Roma e della Regione Lazio.<br />

L’occasione della Giornata Studi ha permesso un passo ulteriore: ri-organizzare questo percorso<br />

metodologico e la riflessione avviata, in modo tale da offrire una struttura teorico-scientifica all’intera<br />

impalcatura. Tale nuova visione si è basata sul tentativo di inquadrare il modello in una prospettiva di<br />

bene comune.<br />

Per queste considerazioni, il titolo del contributo è complesso “Beni comuni, partecipazione ed<br />

economia circolare. La relazione fra spiaggia e rifiuti”. La declinazione è meno ostica: una riflessione<br />

sulle categorie scientifiche più utili al perseguimento di una strategia operativa di sviluppo sostenibile.<br />

Tematica ed obiettivo del nostro contributo sono entrambi finalizzati ad approfondire la relazione fra<br />

la ricerca scientifica – in campo economico ed ambientale – e le iniziative operative che, in chiave multidisciplinare,<br />

mettano in discussione il concetto di “natura”, proprio di una visione di ambiente come<br />

immutabile, esclusivamente da preservare e conservare; quasi fosse necessario congelare parte del territorio<br />

come unica soluzione per la sua conservazione in senso ambientale.<br />

L’esperienza fattiva invece pone una riflessione che si basa sulla proposta di un modello di innovazione<br />

a carattere sociale per la pianificazione e gestione del problema dei rifiuti (plastica) in una prospettiva<br />

di bene comune e introducendo anche l’aspetto economico (imprenditoriale). Il rifiuto rappresenta<br />

un bene demeritorio, uno dei fattori che trasformano un evento in uno <strong>spazi</strong>o geografico in<br />

un danno ambientale. Per capire questa relazione è necessario prendere in considerazione il sistema<br />

sociale nel suo insieme.<br />

Quest’opera è soggetta alla licenza Creative Commons Attribuzione – Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale

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