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dismesse, Ackermannbogen, del quartiere Schwabind di Monaco (ibid., p. 207). Uno sviluppo in sintonia<br />

con quello delle <strong>città</strong> europee contemporanee che legano il concetto di rigenerazione urbana a<br />

quello di resilienza, intesa non solo come adeguamento della <strong>città</strong> ai cambiamenti climatici, ma anche<br />

come risposta sociale, economica e ambientale degli utenti. Non possiamo più riflettere sulle <strong>città</strong> contemporanee<br />

senza soffermarci su un’analisi sociale degli abitanti, di oggi e di domani, e sull’utilizzo<br />

che fanno, e faranno, degli <strong>spazi</strong> urbani. Nonostante i processi di individualizzazione legati alla globalizzazione,<br />

negli ultimi anni anche a seguito della congiuntura economica, è sempre più diffusa la necessità<br />

di condividere gli <strong>spazi</strong> urbani in co-housing e co-working, la condivisione di <strong>spazi</strong> abitativi e<br />

lavorativi, che hanno generato nuove comunità urbane.<br />

5. LE TRASFORMAZIONI URBANE IN ATTO. LA CESSIONE E IL PROGETTO. — Il numero dei residenti<br />

nel capoluogo valdostano nel corso di quasi un sessantennio, dopo l’incremento che ha interessato<br />

fino alla metà degli anni Ottanta, ha subito una contrazione passando dai 37.194 abitanti del<br />

1981 ai 34.975 residenti del 2011 (Comune di Aosta, 2013). I comuni limitrofi alla <strong>città</strong> hanno sostituito<br />

il capoluogo regionale nella capacità di attrazione. Infatti l’area urbana e l’area urbana allargata,<br />

hanno subito una trasformazione non solo in termini relativi ma anche assoluti (area urbana +11mila<br />

unità, area allargata +15mila unità). Il dato che emerge con maggiore forza è il progressivo invecchiamento<br />

della popolazione residente. Nel 1961 i residenti con età superiore ai 65 anni costituivano il<br />

7% del totale della popolazione. Alla fine del 2007 gli ultra 65 sfioravano quasi un quarto della popolazione.<br />

Nello stesso periodo i giovani con meno di 15 anni si sono ridotti di circa otto punti percentuali,<br />

passando da circa il 21% del 1961 al 12% del 2007 (Pioletti, 2014). I dati del Censimento<br />

2011 riportano un ulteriore invecchiamento della popolazione con un incremento dell’8,7% della fascia<br />

65-79 anni, e addirittura del 47,4% per la fascia degli over 80 (Rava, 2015).<br />

Sono aumentati i bisogni culturali della popolazione giovane e degli over 60. In questo contesto si<br />

inserisce la necessità per la <strong>città</strong> di una nuova identità in termini di ruolo decisionale e di investimenti.<br />

La Legge regionale 14 novembre 2011, n. 27 “Interventi per lo sviluppo di Aosta capitale dell’autonomia”<br />

disciplina la realizzazione e il finanziamento di opere pubbliche per lo sviluppo della Città,<br />

capitale dell’autonomia regionale, nonché il finanziamento delle attività volte allo sviluppo economico,<br />

sociale e turistico del capoluogo. Nasce un nuovo rapporto tra la Città di Aosta e la Regione e<br />

un’effettiva partnership con i Comuni della Plaine (1). L’obiettivo principale della legge regionale è la<br />

valorizzazione della <strong>città</strong> capoluogo tramite la realizzazione di interventi diretti a qualificare servizi e<br />

infrastrutture urbani da attuarsi nel periodo 2012/2021 mediante lo stanziamento di finanziamenti<br />

provenienti dalla Regione (Pioletti, Ietri, 2014).<br />

La firma per il protocollo d’intesa di cessione dal demanio militare alla Regione della caserma<br />

“Testafochi”, siglato il 22 maggio 2007 chiude una trattativa durata ventisette anni, durante i quali<br />

sono stati discussi tempi e modi di utilizzo della caserma che, nell’ultimo periodo, è servita alle Forze<br />

Armate essenzialmente come magazzino o come alloggio per le reclute presenti in Valle d’Aosta.<br />

L’Accordo di programma della dismissione della caserma siglato il 30 luglio 2008 prevede che,<br />

prima del passaggio definitivo delle quattro caserme della Testafochi, vengano effettuati interventi di<br />

adeguamento e ristrutturazione delle infrastrutture militari presenti sul territorio: l’eliporto di Pollein<br />

e le caserme Ramires e Battisti (Accordo di programma, 2007). Il Piano urbanistico di dettaglio stabilisce<br />

che la struttura universitaria diventi uno <strong>spazi</strong>o aperto accessibile alla cittadinanza e fruibile da<br />

coloro che accedono ai vicini servizi culturali come la Biblioteca Regionale.<br />

L’area di intervento, come si è detto, è sita in un’area centrale per la <strong>città</strong>. Come previsto nel PUD<br />

le palazzine Giordana e Beltricco edifici di interesse storico e architettonico sono soggette a vincolo<br />

(1) I Comuni de la Plaine sono: Aosta, Aymavilles, Brissogne, Charvensod, Fénis, Gressan, Gignod, Jovencan, Nus, Pollein, Quart,<br />

Roisan, Saint-Christophe, Saint-Pierre, Saint-Marcel e Sarre.<br />

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