08.01.2017 Views

geografie luoghi spazi città

AaVv_Commons_2016_intero

AaVv_Commons_2016_intero

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

zione è la<br />

causa ricorrente della demolizione d’insediamenti informali, trasformando le persone che<br />

abitano questi <strong>luoghi</strong> in una popolazione nomade.<br />

Fig. 1 – Una transazione<br />

a Dongxiaokou, 2014.<br />

Fonte: foto dell’autore.<br />

Nel descrivere le<br />

traversie di questo insolito gruppo<br />

di rigattieri, questa presentazione<br />

riflette sul<br />

concetto marxiano di<br />

accumulazione originaria (primitive accumulation) (ibidem; Luxemburg, [1913]<br />

2003; Federici, [2004] 2014; Harvey, 2005; De Angelis, 2007). Le conclusioni suggeriscono<br />

che i lavodi<br />

norme e<br />

ratori migranti sono soggetti a un duplice processo di privazione. Oltre O all’introduzione tecnologiee che risultano nell’espropriazione<br />

del bene comune (Cavé, 2015) rappresentato<br />

dai rifiuti,<br />

anche le forze urbane<br />

contribuiscono a scindere questi artigiani dalle loro risorse. Per descrivere que-<br />

eco-<br />

sto processo, le pagine che seguono intessono una conversazione con il concettoo di dominazione<br />

logica (ecological dominance). Elaborata da Bob Jessop, la nozione di d dominazione ecologica descrive<br />

l’impatto iniquo che differenti circuiti economici o varietà di capitalismo hannoo su altri elementi del<br />

mercato. L’espropriazione, la spoliazione, la privazione di un bene può p essere perciò interpretata, tra-<br />

mesi a<br />

mite questa lente, come l’esito della forza di circuiti economici concorrenti.<br />

Da un punto di vista metodologico l’articolo è basato su una ricerca etnografica di sedici<br />

Pechino ed in altre <strong>città</strong> cinesi, svolta s indipendentemente e in collaborazione con accademici locali,<br />

compiuta<br />

attraverso osservazionee partecipante e interviste semi-strutturate con un largo gruppo di atpolitiche<br />

di<br />

tori del settore formale ed informale.<br />

2. L’ESPROPRIAZIONE DELLEE “TERRE INCOLTE”. — Negli anni Ottanta, O all’inizio delle<br />

riforma dell’economia<br />

cinese, molte donne e uomini si trasferirono a Pechino inn cerca di una vita mi-<br />

gliore. Emigrarono da<br />

province vicine. Al tempo, il settoree edilizio eraa in espansione e l’offerta<br />

di lavoro<br />

era alta nelle metropoli. Un esercito di migranti, normalmente definitoo nella letteratura accademica come<br />

la popolazione fluttuante (floatingg population) (Zhang, 2001; Fan, 2011; Wang, 2013), offrì la l forza lavoro<br />

priva<br />

di protezioni per sostenere i cambiamenti urbani a buon mercato (Peck,, Zhang, 2013).<br />

Oltre<br />

a contribuire alla crescita economica del Paese (Hsing, 2010) 2 una principale conseguenza<br />

del processo di urbanizzazione fu<br />

e continua ad essere l’esplosione dii scarti di materiali da costruzione.<br />

Originariamente, furono gli operai d’imprese edili ad avviarsi al commercio dei rifiuti. Presto, capirono<br />

che era possibile guadagnarsi da vivere riciclando di notte<br />

quello che i loro datori di lavoro chiedevano<br />

di demolire di giorno. “All’inizio”<br />

dice Chen Laoshi, un’attivista ambientale che ha lavorato nel settore<br />

per molti anni, “la maggioranza dei lavoratorii migranti ( 农 民 工 ) era impiegata nell’edilizia. L’intera Pe-<br />

– 334 –

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!