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Aa.Vv. (2016), Commons/Comune, Società di studi geografici. Memorie geografiche NS 14, pp. 339-344<br />

MATILDE CARABELLESE<br />

LA CORSA ALLA TERRA VISTA DALL’ARGENTINA<br />

1. INTRODUZIONE. — Nel delineare la genesi del processo delle enclosures e della formazione del<br />

sistema capitalistico, Karl Polanyi (1974) precisava che la mercificazione della terra è stata una condizione<br />

necessaria per la “grande trasformazione” all’origine della strutturazione dell’economia nell’età<br />

capitalista.<br />

In tempi recenti, la terra è diventata sempre più una posta in gioco strategica, in virtù della crescente<br />

competizione legata al suo utilizzo non solo per scopi alimentari (food), zootecnici (feed), o<br />

energetici (fuel), ma anche in relazione ai consistenti investimenti finanziari (finance).<br />

La consapevolezza della “new geopolitical prominence” (Bridge, 2013, p. 8) rivestita dalla terra,<br />

sembra attribuibile all’interesse suscitato dal land grabbing (1). Questo controverso fenomeno è stato<br />

sottoposto a un’ampia gamma di interpretazioni. Le questioni inerenti la definizione del land grabbing<br />

sono aspetti non secondari, poiché dalle differenti visioni derivano contrastanti valutazioni sugli effetti<br />

e la natura dei processi presi in esame e, di conseguenza, sulle strategie mobilitate dagli attori implicati<br />

e i Paesi coinvolti.<br />

Nelle pagine che seguono (2), si tenterà di mostrare come la definizione più restrittiva – e<br />

maggiormente utilizzata dal dibattito politico e mediatico – sia inadatta a chiarire la tendenza complessiva<br />

verso l’“aumento della domanda di terra a ogni latitudine” (De Castro, 2012, p. 111). Suggerendo<br />

di adottare un approccio contestuale e sistemico, che considera l’attuale corsa alla terra come una risposta<br />

ai processi di trasformazione del capitale a scala mondiale, innescati dalla convergenza delle<br />

crisi alimentare, climatica, energetica e finanziaria. Seguendo le tracce di questo itinerario, l’espansione<br />

della frontiera della soia nel nord dell’Argentina, non solo richiama caratteri e dinamiche proprie del<br />

land grabbing – secondo la concezione più diffusa del fenomeno –, ma, al tempo stesso, documenta<br />

come l’accesso alla terra, sia cambiato per effetto di dinamiche interagenti a livello locale e globale.<br />

2. LAND GRABBING, O DELLA “RISCOPERTA” DELLA TERRA. — Le questioni inerenti l’importanza<br />

del suolo come risorsa strategica e sempre più contesa “alle” e “tra” le diverse scale – locale, nazionale<br />

e globale –, sono diventate un tema dibattuto e controverso a partire dal 2008, l’anno in cui GRAIN<br />

(2008), una ONG spagnola, pubblicò un report emblematicamente intitolato: SEIZED! The 2008 Land<br />

Grab for Food and Financial Security. Nel testo si denunciava come in alcuni Paesi dell’Asia e<br />

dell’Africa, ed in parte dell’America latina e dell’Europa dell’Est, fosse in atto un processo di land<br />

grabbing, ossia una “corsa all’accaparramento delle terre coltivabili”, guidato da multinazionali, Stati e<br />

operatori finanziari, volti all’acquisto e/o all’affitto a lungo termine di terre, per finalità di sicurezza<br />

alimentare ed energetica. Pochi mesi dopo la stampa rese noto che in Madagascar, l’azienda coreana<br />

(1) In questo lavoro si è scelto di impiegare il termine land grabbing, piuttosto che usare la definizione “investimenti in terreni su larga<br />

scala”, poiché questa espressione, pur controversa, ha essenzialmente due qualità. Da un lato, contribuisce a contestualizzare il fenomeno,<br />

distinguendolo da situazioni apparentemente simili, verificatesi in altre epoche storiche; dall’altro, ne sottolinea l’implicita dimensione<br />

politica, con riferimenti ai rapporti di potere (asimmetrici) tra gli attori coinvolti.<br />

(2) Il contributo si basa sui dati raccolti durante la stesura della tesi di dottorato. Lo studio, condotto anche mediante un periodo di<br />

ricerca sul campo, si proponeva di investigare le trasformazioni nell’organizzazione degli <strong>spazi</strong> agricoli a scala globale, privilegiando nella<br />

ricostruzione un’analisi dell’espansione della frontiera agricola argentina. La metodologia, oltre che sull’esame della letteratura scientifica, si è<br />

basata su un “intreccio” di fonti ufficiali e fonti informali, utilizzando statistiche ufficiali e raccogliendo testimonianze di testimoni privilegiati<br />

in forma di interviste semi-strutturate.<br />

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