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lavoro prodotto, non senza punte di alta conflittualità fra i diversi soggetti, dovrebbe trovare una realizzazione<br />

e valorizzazione concreta nelle prossime tappe di costruzione del parco.<br />

5. RIFLESSIONI CONCLUSIVE. — Nei diversi processi qui vagliati l’analisi geografica con i suoi<br />

strumenti cartografici è risultata di fondamentale importanza.<br />

In ciascun esempio sono state utilizzate diverse metodologie di cartografia partecipata. Nel processo<br />

di valutazione ambientale strategica per il PGT si è utilizzato il PGIS attraverso la produzione e<br />

somministrazione di dati e carte, processo gestito dall’autorità pubblica che ha informato i cittadini ed<br />

ha raccolto le loro osservazioni. In questo progetto, ciò che è apparso positivo nella nostra analisi è<br />

stata la possibilità di accedere liberamente ai dati ambientali. Tuttavia la possibilità di influire direttamente<br />

sul piano territoriale non è così elevata anche per le difficoltà di comprensione delle tecniche<br />

cartografiche e di pianificazione. Tanto che le associazioni ambientaliste, attraverso una raccolta dati<br />

volontaria (VGI) ed una loro successiva rappresentazione e pubblicazione intitolata Stati generali dell’ambiente,<br />

hanno prodotto una propria rappresentazione delle criticità ambientali e delle aree da tutelare.<br />

Questa operazione rappresenta un esempio di positiva attivazione volontaria bottom-up e veicola<br />

il conflitto con l’amministrazione in un documento propositivo e di assoluta importanza per il<br />

confronto politico ed ambientale. L’operazione ha però messo in luce una conflittualità interna fra le<br />

associazioni stesse che sono portatrici di punti di vista diversi e adottano strategie di azione differenti.<br />

Nel progetto Smart City Brescia, il secondo analizzato, centrale risulta la creazione di una rete<br />

pubblico-privata capace di produrre progetti attraverso investimenti privati e finanziamenti pubblici.<br />

In questo caso la gestione e raccolta dei dati geografici e la possibilità di fornire ai cittadini un libero<br />

accesso ai servizi sono l’obiettivo dell’agenda digitale che si vuole implementare. Positiva risulta la capacità<br />

di attirare investimenti privati. Manca forse un’attenzione al coinvolgimento della cittadinanza<br />

che è considerata principalmente come utilizzatore di un servizio fornito.<br />

Infine, nell’ultimo caso affrontato, le esperienze dell’Urban Center hanno utilizzato il PPGIS come<br />

metodologia di progettazione. In questo caso, la creazione di mappe e progetti ha puntato sul coinvolgimento<br />

e la collaborazione fra esperti e società civile. Questa interazione è sicuramente l’elemento<br />

più positivo del metodo utilizzato. Sono, tuttavia, emerse delle difficoltà nella costruzione del dialogo<br />

tra certe realtà. A questa si aggiunge la principale sfida di ogni progettazione partecipata, ossia la capacità<br />

dell’amministrazione di rispettare gli orientamenti emersi dai tavoli di lavoro.<br />

TAB. I – CARATTERISTICHE DEI CASI STUDIO NELL’ANALISI GEOGRAFICA EFFETTUATA<br />

Casi studio<br />

<strong>città</strong> di Brescia<br />

Consulta:<br />

VAS<br />

Consulta: Stati generali<br />

dell’ambiente<br />

Smart<br />

city<br />

Urban<br />

center<br />

Obiettivo<br />

Informare e fornire dati<br />

per facilitare la partecipazione<br />

Produrre dati ambientali<br />

per evidenziare criticità<br />

e tutelare aree naturali<br />

Promuovere accesso ai<br />

servizi e raccogliere dati<br />

Creare mappe e progetti<br />

partecipati<br />

Metodologia<br />

PGIS/PPGIS (top down) VGI Open access<br />

Raccolta dati<br />

PPGIS<br />

Output<br />

positivi<br />

Accesso ai dati e<br />

partecipazione ai<br />

processi decisionali<br />

Produzione dati<br />

volontaria/ positiva<br />

conflittualità verso<br />

amministrazione<br />

Coinvolgimento<br />

imprese/investimenti<br />

privati<br />

Coinvolgimento e<br />

partecipazione/<br />

Collaborazione fra<br />

esperti e società civile<br />

Output<br />

negativi<br />

Poche possibilità di<br />

incidere sul progetto<br />

finale<br />

Conflittualità interna<br />

Partecipazione<br />

limitata/Eccessiva<br />

attenzione alla tecnologia<br />

Difficoltà di<br />

dialogo/disaccordi<br />

Quello che emerge nelle diverse esperienze è la centralità che assume il conoscere, il rappresentare<br />

e il progettare gli <strong>spazi</strong> urbani e come la geografia possa giocare un ruolo centrale in questi processi.<br />

Entro questo contesto, il geografo potrebbe essere figura chiave in grado di gestire, valutare e<br />

promuovere questo tipo di strumenti e processi.<br />

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