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Successivamente viene deciso di promuovere prima un incontro organizzato secondo le modalità<br />

dell’Open Space Technology (OST) (Garramone, Aicardi, 2010) e poi una serie di appuntamenti ispirati<br />

al Confronto Creativo (Sclavi, Susskind, 2011), in modo tale da dare voce a componenti diverse e<br />

numerose della cittadinanza, da raccogliere e porre a confronto il maggior numero di idee possibili e<br />

sottoporle quindi a verifica nei successivi tavoli di lavoro, all’interno dei quali esaminare la fattibilità<br />

delle diverse proposte emerse dall’OST (5).<br />

Anche l’Assessorato all’ambiente e la Municipalità di Mestre patrocinano e partecipano all’outreach<br />

e agli incontri di preparazione all’OST: un percorso che persegue l’inclusività, a volte limando<br />

distanze non indifferenti nelle visioni poste a confronto, ma evitando sempre le strumentalizzazioni,<br />

e che si rivolge anche alle scuole medie e superiori della <strong>città</strong>, per avvicinare i giovani alla democrazia<br />

partecipata; in una di queste scuole si terrà, il 5 febbraio 2012, l’OST “Che forte… decido<br />

anch’io!”.<br />

2.1 Forte Marghera quale patrimonio comune. — “Quali idee per il futuro di Forte Marghera, patrimonio<br />

unico e bene di tutti?”. A questa domanda sono state chiamate a dare risposta le quasi 400<br />

persone che hanno partecipato all’OST.<br />

I partecipanti hanno avanzato proposte di discussione, dando forma al programma dei lavori, organizzato<br />

in tre sessioni, per un totale di 20 tavoli di confronto, che hanno riguardato argomenti diversi:<br />

dal Forte come oasi naturalistica alle modalità di gestione, dalla possibile presenza di attività artistiche<br />

e artigianali al restauro degli edifici.<br />

Il quadro emerso a fine giornata e registrato nell’instant report (6) consegnato ai partecipanti è<br />

quello di una pluralità di idee, spesso mature e ben articolate, caratterizzate da alcune parole chiave<br />

condivise e da un atteggiamento di fondo: quello di garantire una piena fruibilità del Forte, sentito<br />

come bene comune della <strong>città</strong>, e di tutelarne molti degli aspetti già presenti, rifiutando radicali modificazioni<br />

e operando per una flessibilità nei modi e nei tempi d’uso dei suoi <strong>spazi</strong>.<br />

A partire da questo esito sono stati avviati i successivi tavoli di confronto creativo, organizzati<br />

anch’essi per tematiche. Dall’accessibilità e dalle relazioni del Forte con il contesto urbano, agli usi<br />

degli <strong>spazi</strong>, alle modalità, tecniche e costi per il suo recupero, ai criteri di finanziamento e gestione. Il<br />

confronto ai tavoli tematici ha visto impegnate molte persone – molte delle quali non avevano partecipato<br />

all’OST ma erano state richiamate ai tavoli dal successo dell’iniziativa – in relazione a interessi e<br />

competenze che potevano mettere in gioco nel progetto. Pur con alcuni momenti di difficoltà, anche<br />

per la presenza in alcuni casi di partecipanti poco inclini a rimettere in discussione le proprie idee di<br />

partenza, si è comunque cercata una soluzione condivisa anche per gli argomenti oggetto di contrasto.<br />

Il lavoro finale di scrittura delle “Linee guida partecipate e condivise per il futuro di Forte Marghera”<br />

è stato poi svolto da alcuni componenti del GdLFM, e quindi verificato ed emendato in sede di assemblea<br />

plenaria.<br />

La presentazione delle linee guida, il 16 marzo 2012, in un’affollata sala concessa, per la prima<br />

volta gratuitamente, dalla Municipalità di Mestre, ha costituito un momento importante di ulteriore<br />

confronto, ma non la chiusura dell’esperienza: si è infatti proseguito nel lavoro di pressione sull’amministrazione<br />

per la effettiva presa in considerazione di quanto emerso dal percorso partecipativo.<br />

Infine il GdLFM ha pubblicato, oltre alle linee guida, un quaderno nel quale viene riassunta tutta<br />

l’esperienza: “Forte Marghera. Cuore del campo trincerato”, con la presentazione di Salvatore Settis<br />

(Gruppo di lavoro per Forte Marghera, 2014).<br />

(5) Un esperimento di democrazia partecipativa, che viene non a caso supportato da realtà come il Coordinamento Io Decido, che nel<br />

2010 si è costituito tra numerose associazioni veneziane (con una spiccata presenza di donne), sollecitando l’amministrazione comunale a<br />

coinvolgere i cittadini nei processi decisionali che riguardano le scelte strategiche dell’amministrazione.<br />

(6) Posto a disposizione anche del resto della cittadinanza, in quanto scaricabile dal sito web del GdLFM. Lo stesso può dirsi per gli<br />

altri materiali di lavoro: documenti, fotografie, video.<br />

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