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4. LA CLASSIFICAZIONE. — La redazione di una planimetria generale e la classificazione di tali<br />

siti è uno strumento di conoscenza essenziale per poter comprendere e analizzare nella sua interezza<br />

un fenomeno di tale portata.<br />

La classificazione si è concretizzata nell’individuazione di sei gruppi abbastanza omogenei:<br />

1) edifici militari;<br />

2) caserme e aree annesse;<br />

3) polveriere e depositi munizioni;<br />

4) infrastrutture;<br />

5) fortificazioni;<br />

6) aree d’esercitazione e demaniali.<br />

Successivamente si è proceduto alla suddivisione della regione in quadranti da 25 km redigendo<br />

per ognuno una schedatura dei siti presenti, evidenziandone la collocazione geografica, le caratteristiche<br />

proprie dell’area specifica (la tipologia, la superficie dismessa e la sua permeabilità, la presenza o<br />

meno di edifici) e le caratteristiche del luogo in cui si trova e con cui necessariamente si relaziona (la<br />

superficie del comune in cui ricade, il numero di abitanti che vi risiedono, ecc.).<br />

Fig. 3 – Classificazione dei siti dismessi in base alla loro superficie.<br />

Fonte: Corde Architetti.<br />

5. ANALISI DI UN SISTEMA. — La planimetria dei siti dismessi rimanda un’immagine fertile di riflessioni:<br />

questa disseminazione di punti – e ci preme ricordare che con tutta probabilità quelli reali<br />

sono quasi il doppio – rappresenta qualcosa in più di una serie di aree dismesse. Siamo di fronte non a<br />

una dismissione di punti sparsi che interessano alcune <strong>città</strong> di piccola dimensione, ma assistiamo al<br />

cedimento in blocco di un sistema che ha interessato per decenni, positivamente e negativamente,<br />

l’intero territorio regionale. Un sistema di punti collegati tra loro, che funzionavano insieme o in<br />

modo complementare, e che appartenevano a un disegno strategico di presidio e difesa dei confini e<br />

del territorio.<br />

Sorge quindi una domanda: quanto un sistema militare è influenzato dal territorio in cui è posto e<br />

quanto ne influenza gli assetti?<br />

L’operazione di analisi che abbiamo svolto sovrappone il sistema militare dismesso ai classici livelli<br />

cartografici (confini comunali, viabilità, costruito, orografia, idrografia, ecc.). Rileggere il sistema<br />

delle caserme in questo modo getta una luce inaspettata sul fenomeno della dismissione, si scoprono<br />

relazioni tra siti e tra questi e il territorio che li circonda. Per esempio, la vicinanza a un corso d’acqua<br />

o il fatto di essere all’interno di una zona protetta o vicino a un asse infrastrutturale possono mutare di<br />

colpo un problema in un’opportunità. Con quest’ottica di scala vasta i siti militari dismessi non sono<br />

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