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Tuttavia, l’importanza di tale rete è sottolineata anche dalle linee strategiche della UE per la Macroregione<br />

adriatica e ionica, dove rappresenta una delle azioni indicative nella misura indirizzata alla<br />

tutela dell’Ambiente e della Biodiversità (http://ec.europa.eu/italia/attualita/primo_piano/pol_<br />

regionale/macroregione_adriatico_ionica_it.htm). Essa, infatti, è l’unica rete di lavoro richiamata come<br />

esempio nella “Strategia marittima dell’Unione europea per il mar Adriatico e il mar Ionio”, documento<br />

adottato dalla Commissione Europea e presentato ufficialmente al Parlamento ed al Consiglio<br />

Europeo nel 2012 (European Commission, 2012). Nel secondo pilastro della strategia “Ambiente marino<br />

più sano”, che riguarda la conservazione della biodiversità e la lotta all’inquinamento, è possibile<br />

leggere che: “Le opzioni concrete da considerare potrebbero includere lo scambio di buone pratiche<br />

tra le autorità di gestione di zone marine protette al fine di preservare la biodiversità, sulla base dei lavori<br />

della rete di aree protette dell’Adriatico (AdriaPAN)” (http://triviadicerrano.blogspot.it/).<br />

In buona sostanza, il paradigma reticolare riferito all’azione delle aree protette, al fine di una più efficace<br />

condivisione delle finalità e della progettazione, si è affermato come un elemento portante della<br />

Strategia marittima europea per l’Adriatico e lo Ionio, costituendo l’unica espressione organizzativa possibile<br />

di un contesto territoriale globalizzato, soprattutto dal punto di vista economico e ambientale.<br />

Pertanto, proprio attraverso l’organizzazione reticolare, le aree protette dell’Adriatico condividono<br />

l’obiettivo prioritario che riguarda la messa a regime di un processo tecnico, capace di sostenere i soggetti<br />

aderenti alla rete nell’implementazione di servizi idonei al raggiungimento di una sempre maggiore efficacia<br />

gestionale. Allo stesso tempo, la stessa organizzazione reticolare, supportata da uno strumento comune<br />

di comunicazione come la piattaforma web, persegue l’integrazione transfrontaliera delle aree protette<br />

attraverso la condivisione delle conoscenze atte alla definizione di programmi comuni di cooperazione<br />

interregionale per la tutela ambientale e la promozione di uno sviluppo sostenibile.<br />

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