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Per quasi cinquant’anni il Friuli è stato per gli italiani il posto dove si andava a fare il militare. Da<br />

vent’anni non è più così. La caduta del muro di Berlino, segnando la crisi degli scenari di confronto<br />

strategico tra Europa occidentale e orientale, ha portato la maglia militare, sinora costruita e mantenuta,<br />

a svuotarsi rapidamente di senso. Contestualmente è cambiato il sistema difensivo, sostituito<br />

l’esercito di massa con l’esercito professionale, che richiede <strong>spazi</strong> minori, nuove tipologie edilizie ed<br />

un diverso dislocamento sul territorio. È iniziata così la dismissione del sistema militare italiano, che<br />

ha assunto in Friuli delle proporzioni uniche in tutto il panorama europeo.<br />

Fig. 2 – Molti dei siti militari giacciono ormai in un avanzato stato di abbandono.<br />

Fonte: Fabrizio Giraldi.<br />

3. LA MAPPATURA DEL FENOMENO. — Nel 2006 in un giornale nazionale italiano fu pubblicato<br />

un articolo (Rossitto, 2006) nel quale si citava, grazie ad una fuga di notizie, uno studio della Procura<br />

Militare di Padova del 2001, che registrava per il Friuli-Venezia Giulia l’incredibile numero di 407 siti<br />

militari abbandonati. Questo è un numero incredibile, perché significa quasi una caserma ogni 15 km.<br />

Spinti dalla curiosità di conoscere di più questo fenomeno, nel 2008 abbiamo incominciato a informarci<br />

sulla reale dimensione della dismissione militare in Friuli. Il risultato fu sconcertante: nessuno<br />

all’interno della pubblica amministrazione era in grado di fornire il benché minimo dato su<br />

quanti fossero i siti dismessi e sul loro stato di conservazione.<br />

Il tentativo di accedere a questi dati attraverso l’esercito italiano fu un insuccesso, motivando il<br />

diniego come questioni di sicurezza nazionale.<br />

Decidemmo allora di portare avanti in maniera autonoma una mappatura dei siti militari dismessi,<br />

a partire dai due decreti legge del 2001 (1) e del 2007 (2) che trasferivano a titolo gratuito dal<br />

demanio militare alle amministrazioni pubbliche circa 168 siti, ma di cui nessuno aveva mai redatto<br />

una cartografia o una classificazione. Questa mappatura, supportata da indicazioni di ex-militari e sopral<strong>luoghi</strong><br />

diretti, è stata interrotta il 31 dicembre 2010 per motivi economici, arrivando alla registrazione<br />

di circa 210 siti militari dismessi di varia tipologia e dimensione.<br />

(1) D.Lgs n. 237 of 24/04/2001, http://www.camera.it/parlam/leggi/deleghe/testi/01237dl.htm.<br />

(2) D.Lgs n. 35 of 02/03/2007, http://www.camera.it/parlam/leggi/deleghe/testi/07035dl.htm.<br />

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