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Storia popolare della filosofia - prova-cor

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forma e grandezza, che, unendosi e separandosi per azione del freddo e del calore, danno luogo alle diverse sostanze e alle<br />

loro trasformazioni. La teoria atomistica sarà ripresa da Epicuro e da Lucrezio, col principale intento di sgombrare il<br />

campo da ogni superstizione e opinione ingannevole.<br />

Gli atomisti sono i primi a proporre un modello materialistico di interpretazione del sistema cosmico.<br />

L’universo, pur nel suo mirabile ordine, è il risultato del movimento di particelle materiali semplici, che,<br />

aggregandosi e separandosi, danno luogo ai diversi processi fisici e alla formazione e disgregazione delle<br />

cose. Non vi è, come per Anassagora, un principio intelligente o, come per Eraclito, un “logos”, che dispone<br />

gli elementi materiali secondo un disegno prestabilito. La realtà è costituita solo da atomi e vuoto. I processi<br />

mentali e spirituali, infatti, sono anch’essi il prodotto dei movimenti complessi che sono compiuti dagli<br />

atomi del nostro sistema nervoso e dei nostri organi di senso. Anche i sentimenti e le passioni sono una<br />

manifestazione del diverso moto degli atomi che costituiscono la nostra anima (anch’essa materiale). Il<br />

freddo e il caldo (che a loro volta producono i fenomeni di aggregazione e disgregazione) <strong>cor</strong>rispondono a<br />

condizioni di stasi o di movimento o di movimento più lento o più veloce. Gli atomi movendosi a grandi<br />

velocità, sfregandosi tra loro, producono calore ed energia; stando fermi o movendosi assai lentamente<br />

producono freddo e condizioni d’inerzia. I fenomeni vitali sono espressioni di sistemi di movimento.<br />

Gli atomi sono identici per le loro qualità, sono diversi per le dimensioni e le forme. 86 Le irregolarità <strong>della</strong><br />

forma consentono e determinano le loro aggregazioni. Accade che essi s’incastrino gli uni negli proprio in<br />

ragione delle sporgenze e delle rientranze di cui sono dotati. Il movimento, producendo calore, separa gli<br />

atomi gli uni dagli altri, mentre la stasi li mantiene uniti. Così avvengono, ad esempio, i processi di<br />

liquefazione o di evaporazione, e per le condizioni opposte quelli di condensazione e solidificazione. 87<br />

La storia dell’atomismo attraversa l’intera cultura antica. Il nucleo <strong>della</strong> concezione atomistica<br />

(materialistica e meccanicistica) è stato elaborato da Leucippo, vissuto nel V secolo e perciò contemporaneo<br />

di Empedocle e di Anassagora e del quale sappiamo poco, ed è stato sviluppato dal più celebre Democrito, il<br />

suo scolaro, più giovane di lui di almeno quarant’anni (dunque nato intorno al 460), e del quale sono stati<br />

tramandati numerosi frammenti e i titoli di una lunga serie di scritti. L’atomismo venne poi ripreso<br />

sistematicamente da Epicuro nell’età ellenistica e divulgato massimamente dal poeta latino Lucrezio.<br />

Democrito ammette che la conoscenza vera è quella che riesce a cogliere la realtà oltre le apparenze<br />

sensibili: così reali sono i processi di modificazione dei rapporti tra gli atomi, mentre apparenti sono i modi<br />

in cui tali modificazioni o stati si manifestano ai nostri sensi. 88<br />

86 Come riferisce Aristotele, tre sono le caratteristiche che differenziano gli atomi: “la figura, l’ordine e la posizione:<br />

poiché (gli atomisti) dicono che l’essere non si differenzia che per proporzione, contatto e conversione: ora la<br />

proporzione è la figura, il contatto è l’ordine e la conversione è la posizione. Giacché A differisce da N per figura, AN<br />

da NA per ordine, Z da N per posizione” (Metafisica, I, 4, 985). Aristotele aggiunge anche la grandezza come<br />

caratteristica che differenzia gli atomi democritei: “Democrito dice che nessuno dei principi si genera l’uno dall’altro;<br />

ma tuttavia lo stesso <strong>cor</strong>po comune è principio di tutte le cose, differente nelle sue parti solo per grandezza e figura”<br />

(Fisica, III, 203). Teofrasto riferisce insieme le quattro caratteristiche: “Democrito non parla sempre ugualmente di tutte<br />

le cose, ma alcune distingue per le grandezze, altre per le forme, alcune poi per l’ordine e la posizione” (De sensu, 60).<br />

Connesso alla grandezza è il peso: “Democrito dice che ognuno degli indivisibili (atomi) è più pesante in proporzione<br />

del suo eccesso di grandezza” (De gen. et <strong>cor</strong>r., I, 8, 326).<br />

87 “Democrito e Leucippo, avendo poste le forme, da queste derivano la mutazione e la generazione: per via di<br />

riunione e separazione la nascita e la distruzione, per via di ordine e di posizione il mutamento” (Aristotele, De gen. et<br />

<strong>cor</strong>r. I, 2, 315).<br />

88 “Vi sono due specie di conoscenza, una vera e l’altra oscura. E all’oscura appartengono tutte queste cose: vista,<br />

udito, odorato, gusto, tatto. La vera invece è quella che giudica dell’altra. […] Quando l’oscura non può più vedere<br />

diminuendo, né udire, né odorare, né gustare, né sentire col tatto, ma deve cercare nel più sottile, allora sopraggiunge la<br />

vera, che ha l’organo più sottile nella mente” (fr. 11). La mente coglie, al di là delle mutevoli apparenze, la realtà<br />

immutabile, costituita dagli atomi. Perciò Democrito dice: “Opinione il dolce, opinione l’amaro, opinione il caldo,<br />

opinione il freddo, opinione il colore: verità solo gli atomi e il vuoto” (fr. 5).

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