22.05.2013 Views

Storia popolare della filosofia - prova-cor

Storia popolare della filosofia - prova-cor

Storia popolare della filosofia - prova-cor

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

oc<strong>cor</strong>re pagare un contributo, e ove si trovano alunni ridotti alla condizione di esseri “mezzo morti”, quasi<br />

pure anime di oltrepassati, e poi sporchi, straccioni, che non hanno nulla mangiare. A quella scuola si<br />

studiavano le scienze fisiche e la retorica: tra l’altro, si ammetteva l’aria come principio delle cose e del<br />

pensiero e si considerava il “logos” come un dio; Socrate era un sofista che insegnava i trucchi <strong>della</strong> retorica<br />

per fare trionfare il dis<strong>cor</strong>so “debole” o l’“ingiusto” su quello “forte” o sul “giusto”. 111 Questo Socrate,<br />

fautore <strong>della</strong> dottrina di Diogene di Apollonia, era un fisico eclettico e un sofista.<br />

Ma certo gli elementi per una biografia di Socrate si possono trarre, più proficuamente, dagli scritti di<br />

Platone e di Senofonte. Socrate apparteneva alla tribù Antiochide e, in questa, al demo di Alòpece; suo<br />

padre, Sofronisco, era forse scultore, e sua madre, Fenarete, un’abile levatrice. Dopo avere studiato le<br />

dottrine dei fisici, non soddisfatto del determinismo professato in esse, si rivolse allo studio dell’uomo. Una<br />

spinta al suo pensiero dovette venire dalla conoscenza <strong>della</strong> <strong>filosofia</strong> di Parmenide. Uno dei suoi discepoli,<br />

Cherefonte, chiese alla Pizia di Delfi se vi fosse qualcuno più sapiente di Socrate; e la risposta fu negativa.<br />

Perciò Socrate stesso cercò di capire le ragioni di una tale affermazione e la trovò nel fatto che egli avesse la<br />

consapevolezza di “non sapere”: infatti tale consapevolezza era la premessa per qualsiasi saggezza. Liberare<br />

la mente dalla false opinioni, rendersi conto <strong>della</strong> propria fondamentale ignoranza, affrontare, dunque, il<br />

problema <strong>della</strong> costruzione di un vero sapere. Su un tale sapere, infatti, doveva essere ricostruita la città<br />

(sulla scienza di ciò che è giusto). Il ginnasio era la sede preferita dal filosofo: là Socrate era capace di passare<br />

giornate intere a discutere coi giovani, con l’intento di educarli alla vera scienza, liberandoli dalle false<br />

opinioni di cui era an<strong>cor</strong>a ampiamente impregnata la cultura <strong>cor</strong>rente. Poi c’erano gli scolari che lo<br />

accompagnavano quasi sempre nella sua inarrestabile attività di indagatore delle coscienze: Critone,<br />

Apollodoro, Fedone, Eschine; e altri che già appartenevano a qualche altra scuola, come i pitagorici Scimmia<br />

e Cebete, i sofisti Antistene e Aristippo, l’eleate Euclide.<br />

Socrate si impegnò anche nella vita civile: non solo militò come oplita a Potidea (432-429), ad Anfipoli<br />

(422) e Delio (424), ma fece parte del Consiglio dei Cinquecento e <strong>della</strong> commissione dei pritani che<br />

condannò gli strateghi delle Arginuse.<br />

Sintesi su Socrate<br />

Socrate intendeva il sapere come strumento di comportamento morale. Chi conosce il bene e le virtù si comporta<br />

necessariamente in conformità a tali principi, mentre l’ignoranza è fonte di errore e di immoralità. Platone ha mitigato<br />

questa forma rigorosa ed estrema di “intellettualismo etico”, rilevando che condizione essenziale del comportamento<br />

morale è il possesso di una fondamentale saggezza pratica.<br />

Socrate è assurto nella storia a simbolo <strong>della</strong> <strong>filosofia</strong>, per essere stato condannato a morte proprio in<br />

ragione <strong>della</strong> sua professione di libero indagatore e critico <strong>della</strong> società del suo tempo. In un tempo in cui<br />

Atene tentava di ristabilire le istituzioni tradizionali e di rafforzare i culti religiosi dei padri, il domandare<br />

socratico, volto a minare ogni presunta certezza attraverso la ricerca <strong>della</strong> verità. appariva pericoloso per la<br />

stabilità politica cittadina. Venne accusato di empietà e avrebbe potuto sfuggire alla condanna scegliendo<br />

l’esilio; ma egli ritenne che il suo dovere morale fosse quello di rimanere fedele alla sua condizione di<br />

cittadino ateniese e accettò serenamente la morte. La sua figura è stata poi esaltata da Platone, che ne ha fatto<br />

il protagonista pressoché unico dei suoi dialoghi. Socrate è, da allora, il filosofo per eccellenza, convinto che<br />

la verità sta al fondo dello spirito e che bisogna indagare, cercare insieme, dialogare ininterrottamente, per<br />

portarla alla luce. Socrate stesso paragonava la sua attività a quella <strong>della</strong> madre, Fenarete, che era levatrice:<br />

anch’egli, infatti, aiutava le menti a partorire i concetti, cioè i termini <strong>della</strong> conoscenza vera e universale, che<br />

dovevano sostituire le opinioni mutevoli e molteplici degli uomini.<br />

La sua attività consisteva nel guidare i suoi interlocutori (per lo più giovani) a trovare i concetti relativi<br />

alle varie cose. Un concetto fondamentale era quello di “virtù”. “Che cos’è la virtù?” e per le risposte che<br />

venivano date rilevava le insufficienze e i limiti. Così via via si procedeva insieme fino a scoprire il termine<br />

universale, per cui, ad esempio, non si definiva più la virtù in rapporto a un particolare punto di vista (quale<br />

poteva essere quello <strong>della</strong> fedeltà alla patria), bensì, appunto, si dava quella definizione che riguardava la<br />

virtù in sé, sotto ogni punto di vista e in rapporto a ogni circostanza o situazione possibile. Perciò Aristotele<br />

attribuisce a Socrate la scoperta del concetto universale, come termine <strong>della</strong> conoscenza vera.<br />

111 Apologia di Socrate, 18 b: “Ma quelli [tra gli accusatori] sono più terribili che […] tentano di persuadervi […] che<br />

c’è un certo Socrate, un saggio, che investiga sulle cose celesti e compie ricerche su tutte quelle sotterranee e che rende<br />

più forte il ragionamento più debole”.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!