I sentimenti e tutte le sue sfumature. Nobili sì e nobili no ... - Luigi Ladu

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Quanto su è confermato dal contesto: per dimostrarlo
basta fare una sintesi del capitolo All‟ombra
delle spine.
Che va da pag. 115 a 121.
Gavina, come abbiamo visto fin qui, non tralascia
mai tentativi di vedere, da vicino o da lontano, il Muto.
Un giorno, in pieno giugno, di quelli dal sole cocente,
reso più fastidioso dal frinire delle cicale in coro che
prelude la fine della loro effimera vita.
Mentre il resto dell‟intera famiglia faceva la siesta.
Gavina e il Muto erano un po‟ lontano da casa.
I due erano all‟ombra dietro una folta siepe di more e
biancospino.
Lei che sgranava baccelli di fave tra freschi e secchi.
Lui che intarsiava la corteccia secca e dorata, già
vuotata e pulita dentro di una zucca per vino.
Tra la calura che divampava nelle campagne e si diffondeva
anche nell‟ombra dell‟alta siepe di biancospino,
o per altra causa, sembrava che né l‟una, né l‟altro
fossero concentrati nel proprio lavoro.
Egli, intenzionalmente, sulla zucca incideva e dipingeva
un rozzo pastore carezzando un‟agnellina bianca.
Conoscendo lo spiccato talento di Bastiano s‟intuiva
che non era in vena o qualcosa lo turbava.
L‟agilità col suo temperino, la leggerezza del pennellino
nelle parti cromatiche non erano le consuete.
Le sue distrazioni, il suo imbarazzo, qualcosa di strano
e di nuovo, si vedeva di primo acchito, che c‟era.