I sentimenti e tutte le sue sfumature. Nobili sì e nobili no ... - Luigi Ladu

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A questo punto entrò in azione la violenza del professore
e la reazione e disperata della ragazza che gridò
ad alta voce:
“Mascalzone, maniaco stupratore? La denuncio!”.
A quelle parole il professore con un gesto fulmineo
tolse la pistola dalla fondina e gliela puntò sulla fronte,
ma non sparò perché la ragazza svenne.
Non la uccise con la pistola perché lo sparo sarebbe
stato troppo rumoroso.
Rimise la pistola nella custodia e tolse di tasca un coltello
a serramanico (la classica leppa pattadesa) e con
quello consumò il delitto.
I due ragazzi rimasero lì per paura, esagitato ed armato
com‟era il professore.
Dopo alcuni minuti costui andò via, attraversando il
bosco.
I ragazzi si recarono presso la compagna di scuola e
la trovarono in un lago di sangue, sgozzata come un
agnello.
Mentre si recavano alla caserma dei carabinieri per la
relativa denuncia, raccontarono tutto alla gente che incontravano.
In meno di mezz‟ora tutta la città era in fermento e
infuriata contro l‟energumeno.
Per il sopralluogo delle forze dell‟ordine e delle autorità
giudiziarie e per il conseguente arresto
dell‟imputato fu necessaria una imponente e qualificata
scorta.
Fu per impedire il linciaggio dell‟assassino che
d‟innocentisti non vi era nessuno in tutta la città.