I sentimenti e tutte le sue sfumature. Nobili sì e nobili no ... - Luigi Ladu

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Bastiano Tansu, era ancora ragazzo, ma, visto che
in tutta questa storia ricoprì un molteplice ruolo, ritengo
giusto assegnargli lo spazio che gli spetta.
Lo vediamo castigato dalla natura nella condizione di
sordo-muto
Per Bastiano Tansu, figlio di modesti pastori di Aggius
la vita non era ricca, gaia, ma piuttosto penosa.
Per tale affermazione si ricorda in quei tempi pa-
store, nel senso più lato del vocabolo, poteva avere
vari significati
Poteva essere proprietario di bestiame minuto e o
grosso, allevati in terreni propri o in affitto.
Questo oggi si chiama allevatore, una volta, impropriamente,
pastore.
Prendeva questa connotazione che, voleva essere anche
dispregiativa con una sfumatura denotativa.
Per intenderci meglio, il pastore dello stazzo era un
factotum rustico.
La connotazione di pastore in senso lato, che non era
sempre e solo sprezzante, nasce da due ottiche diverse.
La prima è storica e ha inizio, si narra, molto prima
della civiltà nuragica.
L‟isola nella protostoria sembra che fosse disabitata a
giudicare da fonti epigrafiche.
A giudicare dalle fonti letterarie classiche le prime
notizie sicure sul popolamento in Sardegna e in parti-
colare della Gallura le forniscono gli storici del punto
successivo.
Aristotele, Eforo, Diodoro, Siculo, Timeo di Taormina
Pausania e Solino.