I sentimenti e tutte le sue sfumature. Nobili sì e nobili no ... - Luigi Ladu

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Jubanne ha lottato una vita per vincere il male e
meritare l‟aiuto del Signore.
Ha errato Jubanne Carzone nelle due accezioni del
termine, cioè ha sbagliato, ha peccato nella sua vita, ma
ha anche vagato, peregrinato nelle più depresse aree
della terra che oggi sono definite terzo mondo.
I suoi errori, i suoi peccati li ha pagati in prigione,
innocente, per un reato che non aveva commesso.
Li ha pagati con le opere umane, lavorando sodo nei
lavori pesanti, improvvisandosi ora ingegnere, ora muratore
e, all‟occorrenza, manovale.
In altri casi, per assenza o necessità di altri medici,
personale paramedico, era lui il deus ex machina pronto
e preparato a sostituire la persona mancante.
Prendere gli indigeni per gola al fine invogliarli a ricavare
dalla propria terra viveri e quanto occorreva per
vivere era l‟unico sistema efficace non violento né ingrato.
Mangiava davanti ai denutriti cibi, frutta e dolci gustosi
e nutrienti.
Ne offriva a bambini e adulti e chiedeva se li piacevano.
Spiegava loro che tutto era prodotto dalla terra e dal
lavoro dell‟uomo il quale lo rendeva saporito e sostanzioso.
Mostrava ai presenti chicchi di grano, di riso e d‟altro
frumento, semi e rizomi delle svariate specie delle
graminacee.
Qui si sta parlando di aree sottosviluppate, cioè a
Sud, a Est e a Ovest.