I sentimenti e tutte le sue sfumature. Nobili sì e nobili no ... - Luigi Ladu

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Da una fialetta mise una goccia sotto ogni narice,
si fece il segno della croce e attese, compunto.
Passò qualche mezzo minuto e la paziente cominciò a
dare qualche segno di ripresa.
Una volta riacquistati i sensi riprese un po‟ di forze,
entrarono in azione gli investigatori.
Nel giro di mezz‟ora, con la loro professionalità riu
riuscirono a chiarire tutto e a stendere un riflesso di luce
sul volto d‟Aurora quasi spento.
Lei chiese, senza dire altro, di Flavio, aggiungendo:
“Portatemi da Lui: voglio morire tra le sue braccia!”.
A quelle parole intervenne don Bonaventura.
“Figlia mia, tu adesso non morrai: quello che tu pensasti
che io fossi un vile padre che ti abbandonò dalla
nascita, un padre che avrebbe programmato un matrimonio
incestuoso tra Flavio, mio figlio e tu, creduta
pure figlia mia, è accorso qui per salvarti la vita”.
“Dopodomani questo mio figlio che non è mai stato
tuo fratello, ma che sarà per sempre tuo marito nella
grazia di Dio”.
“Sarà qui accanto a te, tutto il tempo necessario, spero
il più breve possibile per aiutarti a guarire”.
Dall‟inizio alla fine del discorso pacato del Suocero
Aurora riuscì a recuperare le ultime gocciole di forze
rimaste per abbracciarlo e coprirlo di lacrime e di...
baci.
Flavio giunse in aereo il giorno appresso.
Trascuro i relativi commenti che i lettori saranno in
grado di immaginare.
La profilassi mediante la pillola D. B. si rivelò