I sentimenti e tutte le sue sfumature. Nobili sì e nobili no ... - Luigi Ladu
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“Tu mi hai fatto un lungo e<strong>le</strong>nco di debiti, di difetti,<br />
di peccati che credi di <strong>no</strong>n avere”.<br />
“Hai detto di <strong>no</strong>n essere assassi<strong>no</strong> né ladro, di essere<br />
generoso di <strong>no</strong>n avere colpe sul sesso; <strong>no</strong>n è del tutto<br />
come credi”.<br />
“Di quel pane quotidia<strong>no</strong>, che <strong>no</strong>n ti ho fatto mai<br />
mancare, spesso anziché u<strong>no</strong> ne compri due: u<strong>no</strong> lo<br />
mangi e l‟altro indurito lo butti nella pattumiera”.<br />
“Quanti avanzi di pasto butti via ogni gior<strong>no</strong> perché<br />
in te scarseggia la parsimonia, la generosità, la carità<br />
cristiana e abbonda<strong>no</strong> lo sperpero la gola e tanti altri<br />
difetti, perché hai più grandi gli occhi dello stomaco”.<br />
Concludendo: tu dici di <strong>no</strong>n essere ladro, invece lo<br />
sei perché quel pasto che butti via lo togli, direttamente<br />
o indirettamente, di bocca a chi è veramente povero.<br />
“Dici di <strong>no</strong>n essere assassi<strong>no</strong> e invece lo sei realmente<br />
perché quel pane che butti via lo togli di bocca<br />
ai migliaia di bambini che per ingiustizie umane<br />
muoio<strong>no</strong> ogni gior<strong>no</strong> di fame nel mondo”.<br />
Mentre io, al cospetto di Dio cerco di giustificarmi<br />
dal<strong>le</strong> <strong>sue</strong> accuse mi sveglio dal sog<strong>no</strong> trasformatosi in<br />
un incubo.<br />
Appena svegliato, mi turbina<strong>no</strong> nel pensiero timori,<br />
paura, panico, terrore, poi penso che è solo un sog<strong>no</strong>,<br />
un brutto sog<strong>no</strong> che mi spaventa, ho paura della morte.<br />
Non ho paura della morte <strong>no</strong>n in senso fisico, la temo<br />
che mi colga prima di pagare i miei d i peccati.<br />
Mi sveglio, frastornato, prego e, fisso, sulla parete di<br />
fronte l‟immagine sanguinante di Gesù crocifisso,<br />
atteggiata a un sorriso che vuol dire: prega e paga.