I sentimenti e tutte le sue sfumature. Nobili sì e nobili no ... - Luigi Ladu

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vinta: alla fine vinse il padrone del bar.
Vinsero entrambi, ma di più il prete che se andò esilarante
stringendo per il collo la caraffina di liquore,
dopo aver di nuovo inforcato gli occhiali per non
auto danneggiarsi.
Da parte del sacerdote tutta la storia della iridescente
caraffina di liquore e la richiesta in regalo se la inventò
di proposito, ma l‟una e l‟altro gli piacquero veramente,
escluse le pretese d‟averle in regalo.
Anche il compare finse, ma questo perché voleva sapere
con sicurezza, se il fluido malefico di don Millelire
corrispondesse a verità.
Una delle tante, e l‟ultima che racconteremo, delle
storie di don Millelire è la seguente, anche questa in
casa di un compare di battesimo.
Questa volta successe per disattenzione del prete.
Il compare era un benestante e, per i tempi, aveva
una casa moderna, al portone del quale, un giorno piovigginoso
il prete bussò, il padrone aprì.
Lo fece accomodare nel salotto, mentre l‟ospite
entrando si asciuga va le lenti degli occhiali appannati.
Era la prima volta che lo riceveva nel salotto e vi entrò
con gli occhiali ancora in mano.
Nella parete di fronte alla porta uno spettacolare orologio
a pendolo lo fece sobbalzare e contemporaneamente
si raccapezzò della sua distrazione e del danno.
Aveva gli occhiali in mano: solo allora si accorse della
sua distrazione e del danno che aveva provocato.
Il compare istintivamente, dimenticando il comparatico
di fede, gli sfuggì, in gallurese: “Cumpà’,