I sentimenti e tutte le sue sfumature. Nobili sì e nobili no ... - Luigi Ladu

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piedi, libere da bende, bavagli e tappi auricolari.
Pensò di sputare in faccia donnu Gerolamo e Rosalia.
Non lo fece, preferì apostrofarli con le seguenti parole
roventi:
“Siete armati, ma vi sputerei in faccia senza paura,
però faccia non ne avete”.
“Sì, qualche cosa di sporco, fisicamente e moralmente
sono sicuro che l‟avete sotto l‟ipocrisia”.
“Pure senza quella maschera non me la sentirei di
condannare nemmeno una gocciola del mio sputo a
marcire in cotanto lordume”.
Questo sfogo non fu dettato dal suo linguaggio forbito
e signorile, ma traboccò dallo sdegno.
“Calmati - gridò Rosalia, - che era stata slegata dai
fratelli e già scesa dalla carrozza -”.
“Calmati, - proseguì, - la commedia e finita, se vorrai,
essere saggia; ora te la vedrai con mio padre”.
“Rosalia, - intervenne il padre - non maltrattare Filippa
che è deliziosa, d‟altronde forse lei non sa che i rapporti
tra me e il resto della sua famiglia, giacché per tutto
questo tempo sono rimasto solo, sono cambiati molto,
e in bene”.
Raccontò tutto quanto era accaduto tra lui, la baronesa,
Pietrangelo, Gian Giacomo e i carabinieri.
Disse che si era impegnato, con l‟autorizzazione dei
carabinieri, della liberazione della propria famiglia e di
quella di lei, che ascoltava zitta.
Concluse affermando che aveva liberato una parte dei
sequestrati, inclusa Filippa e che era in grado liberare gli
altri a patto di sposarlo e andare a vivere subito con lui.