I sentimenti e tutte le sue sfumature. Nobili sì e nobili no ... - Luigi Ladu

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ma non rimpiansero gli spagnoli: fu come cadere
dalla pentola nella brace.
Ordine e miseria nei primi anni di dominio.
Prima piaga cancrenosa era il feudalesimo, ormai
decaduto: non prosperava più sulla miseria dei poveri.
L‟influsso della rivoluzione riecheggiava e ferveva
su tutto il terzo stato sardo.
Qualcuno, ed era un conte, come se il re fosse
all‟oscuro, gli scriveva: “Vostra Maestà sa che le leggi
e i privilegi del Regno siano fatti apposta per distruggere
il povero”.
Nessuna meraviglia perciò, se il banditismo era tanto
diffuso, e, fatto più ardito, trovava protezione negli
stessi feudatari e asilo nelle chiese.
Disprezzati e avviliti finché non erano riuniti in bande
numerose e organizzate.
Lo facevano, oltre per rifiutarsi a ogni imposizione,
perché pezzenti vassalli, gli uomini che si davano alla
macchia.
Sfidavano spesso pure l‟accoglienza delle autorità del
viceré.
Queste, quasi sempre, impotenti anche se servite di
numerosa truppa.
Contro i favoreggiatori, diffondendo il terrore con
esecuzioni capitali e riempiendo le prigioni con bandi,
poté per alcuni anni conseguire l‟effetto desiderato.
Il marchese, denominato “Uomo di severo sopracciglio”
non tollerò neppure che sardi portassero la barba
per tale costume una parte della Sardegna prese il no-
me Barbagia.