I sentimenti e tutte le sue sfumature. Nobili sì e nobili no ... - Luigi Ladu

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Riprendiamo l‟operazione dell‟arresto.
Due carabinieri entrarono in casa e lo ammanettarono.
Fuori il resto della numerosa scorta era impegnata a
contenere la folla infuriata che con fischi, grida e insulti
forzava la giustizia per aggredire l‟assassino.
In carcere, avvilito e frastornato, si lambiccava il cervello
come fare per dimostrare la sua innocenza.
Bisognava evadere, cosa impossibile per un ergastolano
sorvegliato.
Dopo mezzo anno di carcere infernale arrivò un nuovo
secondino trasferito da un altro carcere.
Era un suo compagno d‟infanzia nativo del paesello
originario di Jubanne e del secondino.
Finsero di non conoscersi, tranne qualche impercepibile
cenno.
Durante il turno del nuovo agente, con tutte le precauzioni
necessarie il carcerato, raccontò tutta la sua vicenda,
inclusa la sua innocenza.
Vi fu un accanimento contro di lui dei carcerati, non
scoraggiato da una severa disciplina degli agenti di custodia,
ai quali non era sicuramente simpatico.
Fu necessario che il nuovo agente fingesse di schierarsi
con loro. in attesa di studiare come realizzare il piano di
evasione.
Dopo due mesi che il nuovo secondino aveva dato prova
di far parte dello schieramento eversivo, il piano
d‟evasione era già pronto.
All‟interno del carcere verso l‟ingresso del cortile dove
i carcerati venivano fatti uscire per prendere aria e sgranchirsi.