I sentimenti e tutte le sue sfumature. Nobili sì e nobili no ... - Luigi Ladu

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Fu processato e, al dibattimento, condannato
all‟ergastolo perché, oltre ai due testimoni oculari, direttamente
o indirettamente.
Vi era tutta la classe che all‟uscita della scuola i tre
ragazzi rimasero per il colloquio col professore.
Dalle indagini venne a galla tutto il passato di Jubanne
Carzone.
Abbandonato e disprezzato dagli amici in libertà e
perfino dalla propria famiglia che scoprì in lui, oltre la
ben nota personalità, l‟indole di assassino.
Non si recarono al dibattimento e, tanto meno a visitarlo
in carcere.
Anche qui fu odiato, pestato, addirittura stuprato con
coito anale, punizione allusiva rispetto al delitto commesso.
La malavita sarda, se per estorsione o per vendetta,
sequestra una donna, rispetta un rigoroso codice contro
chi l‟ha in custodia, se tenta di abusare o, peggio, se abusa
di lei.
In Jubanne rimase solo la certezza della sua innocenza,
la disperazione di non essere stato creduto, soprattutto
dalla moglie e dai figli.
Pensò che tutto ciò fosse dipeso da una punizione di
Dio, infinitamente giusto e incommensurabilmente misericordioso,
per richiamarlo a un profondo pentimento e
liberasi dal suo io profondo.
Doveva dimostrare la sua innocenza.
Non aveva fissato nessun colloquio con i tre studenti.
Era rientrato a casa alla stessa ora di tutti i giorni, non
un minuto di ritardo.