I sentimenti e tutte le sue sfumature. Nobili sì e nobili no ... - Luigi Ladu
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Demo - www.luigiladu.it 120<br />
Flavio e Aurora.<br />
Premesso che, anche qui, <strong>no</strong>mi e toponimi so<strong>no</strong> convenzionali,<br />
l‟episodio di Flavio e Aurora, rispecchia<br />
fatti realmente accaduti nell‟antica Gallura.<br />
Il padre di Flavio, don Bonaventura De Martini di<br />
Villafontana, un ricco gentiluomo, inteso nel significato<br />
più <strong>no</strong>bi<strong>le</strong> della parola, era medico chirurgo, specializzato<br />
in ostetricia, in quei tempi a pagamento.<br />
Per anto<strong>no</strong>masia lo chiamava<strong>no</strong> il medico dei poveri<br />
Per questi ultimi visita e medicine era<strong>no</strong> gratuite.<br />
Talvolta per visitare un paziente con Moro, il suo cavallo,<br />
raggiungeva gli stazzi più impervi e lontani,<br />
guadando fiumi anche in piena .<br />
Era pure proprietario del grande stazzo suggestivo,<br />
de<strong>no</strong>minato Acquaviva, gestito dal mezzadro.<br />
La famiglia di don Bonaventura era composta di 4<br />
persone. Lui, di 35 anni, la moglie, Emanuela De Sanctis,<br />
di 32; due figli, Erminia di sei anni e Flavio di<br />
quattro.<br />
La famiglia del mezzadro era costituita da 10 persone:<br />
marito e moglie, Romeo Antonacci, di 38 anni,Teresa<br />
Silvestrini di 36; 8 figli, 3 femmine e 5 maschi.<br />
Gli ultimi, due coetanei di quattro anni, Remo ed Aurora.<br />
La femmina una neonata che Romeo trovò<br />
nell‟androne della villa „De Martini‟, assegnata dal<br />
proprietario, qua<strong>le</strong> casa colonica per abitazione del<br />
mezzadro e la propria famiglia.