I sentimenti e tutte le sue sfumature. Nobili sì e nobili no ... - Luigi Ladu

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La trovatella era sistemata in un cestino ovattato,
imbacuccata in un lussuoso corredo.
Nel bavaglino c‟era fissata una spilla d‟avorio in cui
erano incastonati degli zaffiri da sogno, sistemati in
modo da formare 4 lettere: d, B, D, M.
Ciò fece pensare che la madre fosse una donna d‟alto
lignaggio.
La neonata fu allattata da Teresa, puerpera fresca dal
parto di Remo.
L‟adottarono e la chiamarono Aurora..
Appena la bimba fu un po‟ più grande la misero a
conoscenza di tutto.
I due neonati crebbero affiatati come due gemelli.
Don Bonaventura con la sua innata magnanimità fece
delle due famiglie, quella dello stazzo e la sua, una sola
famiglia.
Portò a casa sua in città Remo e Aurora per farli studiare.
Assunse Francesca, per le faccende domestiche.
Remo frequentò il ginnasio ma non continuò gli studi
perché la sua passione erano i cavalli.
Diventò famoso maniscalco, fantino e domatore.
Lavori, armonia e profitto, anche rispetto agli studi,
di Flavio, figlio di don Bonaventura Aurora, andavano
a gonfie vele.
E i rapporti di questi ultimi?
Da ragazzini fraternizzarono nei giochi e a scuola.
Nel liceo, però, i loro contatti presero un‟altra piega.
Lui un aitante e avvenente giovanotto biondo, gli
occhi cerulei; lei un‟affascinante ragazza, pure bionda