I sentimenti e tutte le sue sfumature. Nobili sì e nobili no ... - Luigi Ladu

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Come vedremo la faida storica che ha provocato
più morti ammazzati e proliferato più banditi è quella
di Aggius, storicamente accaduta scritta da Enrico
Costa col titolo “Il muto di Gallura”.
Concludiamo prima l‟episodio di “La banda dei sette
fratelli”.
Costoro in Gallura, più che in altri posti, erano mal
visti e male sopportati.
Per sfuggire a eventuali rappresaglie aveva studiato il
sistema, di non sostare mai nella stessa località più di
uno o due giorni.
Indossavano il costume sardo d‟orbace nero, compreso
il copricapo (sa berritta) ben calcato sulla testa in
modo da coprirli interamente la fronte, onde nasconderli
la vergognosa scritta o l‟eventuale cicatrice.
Dicevano di essere allevatori di bestiame minuto e
intendevano incrementare le loro mandrie.
Precisavano che per ora il loro compito era contattare
gli allevatori galluresi, pattuire con essi, versare le dovute
caparre, fissare l‟appuntamento per pagare e portare
via il bestiame acquistato.
Il giorno appresso o l‟altro scomparivano, ma non
senza portar con se tutta le refurtiva che erano in grado
di portar via in sette.
Vuotavano pollai: galli, galletti, galline, gallinelle e
persino uova, se ce n‟era.
Porcilaie: maiali, adulti o porcelli; mandrie di pecore:
pecora, montone o agnelli; mandrie capre: capra capro
o capretti; vaccherie: mucca, toro vitello o vitellone.
Portavano via quel che poteva, senza scrupoli.