I sentimenti e tutte le sue sfumature. Nobili sì e nobili no ... - Luigi Ladu

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Ridicolezze a parte, al Rivarolo possono essere
addebitati gli eccessi, ma riconosciuto il merito di aver
stremato il banditismo, tanto che per alcuni anni
parve estirpato.
I mezzi di viabilità erano pressoché inesistenti.
C‟erano due sole strade verticali da nord a sud e
quella litoranea che collegava le antiche città marittime
che non esistevano più.
Roma ne aveva riattato alcuni tronchi come indicato
nel periodo giudicale.
Nei quattro secoli del dominio spagnolo ne era rimasto
poco più che il tracciato.
Tutto ciò può dare l‟idea delle condizioni generali
dell‟isola quando i Savoia presero possesso, limitandoci
al periodo intercorso fino al viceregno di Carlo Felice,
che non mutò affatto nemmeno dopo.
Capri espiatori ne fanno i nuovi ministri e il viceré, ai
quali non toccò di lasciare molto materiale di storia.
Da qui in avanti è necessario proseguire a falcate
molto lunghe, sarebbe meglio dire a salti lunghissimi,
citando stralci dell‟ultimo tratto della storia sarda, pertinenti
alle vicende narrate e da narrare.
La rivoluzione batte invano alle porte.
Fallisce il tentativo francese d‟occupare la Sardegna.
Come gli altri Savoia anche Vittorio Amedeo III tenterà
di disfarsi della Sardegna.
Nonostante il cinico abbandono in cui la Sardegna
era lasciata in quegli anni e le carestie e le speculazioni
dello stesso governatore di Sassari che affamò la città,
trasse largo profitto dall‟incetta di grano.