I sentimenti e tutte le sue sfumature. Nobili sì e nobili no ... - Luigi Ladu

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Nessuna voce si alzò a condannare il perpetuarsi
dello stato miserando dell‟isola, non vi furono proteste
o agitazioni.
Feudatari e clero avevano ogni motivo di non suscitare
apprensioni al governo.
Ciò evidentemente era per il timore d‟interventi o riforme
si risolvessero a loro danno.
Almeno l‟ottanta per cento della popolazione aveva
motivo di rivolta contro il regime feudale.
La Francia dopo l‟occupazione nel 1792, della Savoia
e di Nizza, impossessarsi della Sardegna le sembrava
colpo facile e sicuro.
In seguito ai ripetuti tentativi di impossessarsi di La
Maddalena ci fu un principio di rivoluzione.
Continuarono le agitazioni di Cagliari, susseguite da
quelle di La Planargia.
Continuarono i moti antifeudali e susseguirono, accentuandosi
in rivolte e sommosse, le popolazioni rurali
soprattutto del Logudoro che tumultuarono insorgendo
contro i feudatari.
Per la prima volta che aveva curvato continuamente
conquistatori la schiena ai conquistatori, quasi tutta la
Sardegna era in fermento.
Vi fu un coinvolgimento da parte del viceré che affidò
la speciale missione al magistrato dell‟istamento
Giovanni Maria Angioi, non già con l‟augurio di porta-
re la rivoluzione a compimento.
Il suo recondito intento fu quello di farlo travolgere
dagli avvenimenti di Sassari e Logudoro.
Così realmente andò e così, si pensa, sperasse lo