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Carlo Giua<br />

Presidente Convisar<br />

Il Convisar - Consorzio Vino e <strong>Sardegna</strong> - nasce il 27 gennaio 2006 su iniziativa di un gruppo di nove aziende sarde operanti<br />

nel settore vitivinicolo, che condividono la necessità di fare rete di qualità e si propongono di realizzare insieme iniziative e<br />

interventi finalizzati all’aumento del valore aggiunto delle produzioni, al consolidamento della filiera e al miglioramento della<br />

competitività sul mercato.<br />

L’aggregazione nasce dalla consapevolezza che è indispensabile concentrare tutte le risorse umane, tecniche, culturali e<br />

finanziarie per accelerare quella crescita necessaria al comparto vitivinicolo, per essere più competitivo sul mercato. Preso<br />

atto che sullo scenario mondiale alle aziende tradizionali, italiane e francesi, si sono aggiunti nuovi competitor - Cile, Australia,<br />

Nuova Zelanda, etc. - che offrono buoni vini a basso prezzo, grazie anche al basso costo del lavoro, le imprese citate hanno avvertito<br />

l’esigenza di realizzare un progetto finalizzato al miglioramento della qualità dei propri prodotti, che possa contribuire al<br />

superamento delle criticità che segnano la vitivinicoltura sarda. È convinzione comune che la <strong>Sardegna</strong>, non essendo in grado di<br />

competere quantitativamente con i vini di grande diffusione, deve puntare sui propri vitigni tradizionali, esaltandone le specificità<br />

che derivano dal territorio. Quindi è necessario indirizzare gli sforzi e gran parte delle risorse sulle proprie specificità viticole<br />

come: Cannonau, Vermentino, Monica, Nuragus, Carignano tra le più importanti e Bovale sardo, Caricagiola, Vernaccia, Nasco<br />

e Moscato tra le meno diffuse.<br />

La Regione Autonoma della <strong>Sardegna</strong>, nell’ambito di un accordo di programma quadro stipulato con il Ministero dello Sviluppo<br />

Economico e con il Ministero dell’Istruzione, della Università e della Ricerca volto a rafforzare il sistema produttivo delle<br />

regioni, ha emanato un bando pubblico per un progetto di qualità dal titolo “Centro di ricerca e trasferimento tecnologico nella<br />

filiera del vino di qualità e valorizzazione delle risorse dei vitigni autoctoni finalizzata alla qualificazione e tipicizzazione delle<br />

produzioni viti-enologiche della <strong>Sardegna</strong>”.<br />

Il progetto presentato dal Convisar con l’acronimo SQFVS (Per un salto di qualità della filiera vitivinicola della <strong>Sardegna</strong>), è<br />

risultato vincitore del Bando e in data 12 dicembre 2007 è stata sottoscritta con la Regione Autonoma della <strong>Sardegna</strong> la prevista<br />

convenzione di affidamento.<br />

Le aziende (Argiolas, la Cantina Li Duni di Badesi, la Cantina Gallura di Tempio, la Cantina delle Vigne di Piero Mancini, la<br />

Cantina del Mandrolisai di Sorgono e la Cantina Trexenta di Senorbì) si sono fatte carico della realizzazione del progetto iniziando<br />

le attività previste nel luglio del 2008 e ultimandole entro il 31 dicembre 2011, termine richiesto dal bando.<br />

Le sei aziende che hanno realizzato il progetto, cofinanziandolo, si sono poste l’obiettivo di portare i vitigni a produrre vini di<br />

un livello qualitativo ancora più alto, attraverso un elevato livello di ricerca sia in vigna che in cantina con lo scopo prioritario di<br />

intercettare i gusti di una clientela che si oppone alla dilagante omologazione del gusto ed è sempre più “culturalmente” attenta<br />

a tutti i messaggi contenuti nel vino di qualità.<br />

Il progetto SQFVS, articolato in tre annate, ha indirizzato tutte le attività di sperimentazione su questi vitigni coinvolgendo nel<br />

lavoro di ricerca le principali istituzioni scientifiche pubbliche e private della <strong>Sardegna</strong> e di altre regioni.<br />

A nome mio personale e delle Aziende che rappresento, voglio ringraziare vivamente quanti, a vario titolo, hanno dedicato<br />

tempo, passione e competenza per la buona riuscita di questo progetto e tra questi in particolare, il prof. Giovanni Nieddu,<br />

responsabile scientifico del progetto, il dott. Giovanni Pala che ha curato il coordinamento tra le aziende, e la società Keynés di<br />

Sassari cui è stata affidata l’attività di controllo di gestione del progetto.<br />

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