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Lo studio delle potenzialità di un territorio rappresenta un importante strumento scientifico per la valorizzazione di ogni specie<br />

vegetale e per la promozione dello sviluppo locale. Per quanto riguarda la vite, già dagli scorsi decenni sono stati condotti in<br />

diverse zone del mondo vari progetti integrati e interdisciplinari che hanno consentito di approfondire le relazioni tra i suoli, il<br />

clima, il binomio costituito da varietà e portinnesto e le tecniche di gestione del vigneto.<br />

La conoscenza della specificità territoriale e delle varietà locali ha spesso portato al miglioramento quali quantitativo delle<br />

produzioni, sia attraverso l’indicazione dei criteri di scelta del sito e del materiale di propagazione sia tramite l’adozione di<br />

tecniche colturali sostenibili dal punto vista economico ed ambientale.<br />

In <strong>Sardegna</strong> sono vari e numerosi gli elementi che influenzano fortemente i circa 26.000 ettari di vigneto: la posizione geografica<br />

dell’isola nel Mediterraneo; la ridotta distanza tra zone interne e costa; la mancanza di sistemi montuosi di grande altezza;<br />

l’ampia diffusione di suoli diversi per origine, proprietà e caratteristiche; il clima mite con carenza idrica estiva e alta radiazione<br />

solare e ventosità che si diversifica in numerosi microclimi; la presenza diffusa di una considerevole vegetazione naturale e il<br />

ridotto influsso sugli ecosistemi esercitato da una limitata presenza umana.<br />

La conoscenza e la valorizzazione dell’identità viticola sarda, rappresentata non soltanto dalle peculiarità ambientali dei<br />

luoghi di coltivazione e dalle tante varietà tradizionali, ma anche dalle specificità culturali tramite le quali il viticoltore interagisce<br />

col vigneto, è stata individuata dal Consorzio Convisar, che ha promosso e condotto il progetto di ricerca SQFVS, come la<br />

strategia vincente per lo sviluppo dell’intero comparto.<br />

Lo studio è stato avviato all’interno dei territori di pertinenza delle aziende del Convisar (Gallura, Anglona, Mandrolisai,<br />

Trexenta, Parteolla e Sulcis) con un’azione preliminare di individuazione di 23 vigneti uniformi dal punto di vista genetico e<br />

colturale, estesi complessivamente su circa 100 ettari, coltivati con diverse varietà (Vermentino, Cannonau, Carignano, Monica,<br />

Nuragus, Bovale sardo, Moscato, Nasco, Malvasia, Caricagiola, Nebbiolo, Dolcetto, Cabernet sauvignon e Merlot). All’interno<br />

di ciascun vigneto sono state individuate 50 parcelle omogenee ed impostate 44 prove e 97 confronti sperimentali, comparando<br />

diverse tecniche agronomiche od enologiche.<br />

Le informazioni necessarie per l’impostazione dello studio sui suoli condotto dall’agenzia Laore, sono state acquisite attraverso<br />

rilievi specifici sul territorio (scala 1:10.000) e sul campo (scala aziendale) che hanno consentito di delimitare gli areali vitati e procedere,<br />

tramite l’osservazione preliminare delle fotografie aeree e rilevamenti speditivi effettuati ex novo alle scale programmate,<br />

alla individuazione delle loro caratteristiche litologiche, morfologiche (altimetria, pendenza ed esposizione le cui basi cartografiche<br />

sono state realizzate in ambiente GIS) e pedologiche. Questi rilievi sono stati completati in ciascuno dei ventitre vigneti dalla esecuzione<br />

di 86 profili pedologici realizzati e valutati con le metodiche riconosciute a livello nazionale ed internazionale (Schoeneberger<br />

et al., 2002; FAO, 2006; Costantini, 2007). Su ciascun orizzonte di questi profili, il campionamento dei suoli ha consentito di svolgere<br />

le analisi fisiche e chimiche utilizzando i metodi ufficiali nazionali (Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, 1998, 2000).<br />

In laboratorio sono stati pertanto ottenuti i dati sulla tessitura (percentuale in sabbia grossa, sabbia fine, limo grosso, limo fine e<br />

argilla), sul pH, sulla conducibilità elettrica, sui carbonati totali e sul calcare attivo, sulla percentuale di sostanza organica e sulla<br />

capacità di scambio cationico e sulla dotazione dei principali macro e microelementi (azoto, fosforo potassio, zolfo, magnesio,<br />

sodio, zinco, boro, rame, ferro e manganese). Le informazioni ottenute hanno consentito il calcolo di alcune importanti costanti<br />

idrologiche, quali il punto di appassimento e la capacità di campo. Per ogni vigneto è stata realizzata una carta dei suoli con la<br />

delimitazione delle diverse tipologie di suolo presenti e una scheda sintetica dei caratteri dominanti dei terreni identificati. La<br />

valutazione dei dati pedologici ha consentito di raggruppare in 17 vigneti i 23 iniziali ed identificare quattro principali contesti<br />

pedoambientali nei territori di pertinenza aziendale.<br />

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