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Per stabilire il momento ottimale di intervento irriguo, si può<br />

procedere secondo differenti metodologie. Alcune si basano<br />

su misure dirette sul terreno, altre sulla pianta ed altre ancora<br />

sul bilancio idrico e sulla stima dell’evapotraspirazione.<br />

I sistemi di programmazione irrigua basati sulla valutazione<br />

del contenuto idrico del suolo sono più adatti ai sistemi irrigui<br />

per aspersione, scorrimento e sommersione, in quanto si<br />

irriga tutta o gran parte della superficie con alti volumi irrigui.<br />

Il momento di intervento irriguo, in questo caso, può essere<br />

ottenuto o con la stima del tempo necessario al consumo<br />

dell’acqua del terreno da parte della pianta, che corrisponde al<br />

volume d’adacquamento, o con la misurazione diretta mediante<br />

l’utilizzazione di sensori che misurano la variazione di contenuto<br />

idrico, fino al raggiungimento di una soglia di intervento.<br />

Questa soglia cambia in funzione dello strumento impiegato,<br />

del tipo di terreno e della pianta. Gli strumenti più semplici e<br />

più economici sono i tensiometri, gli “Watermark”, o i blocchetti<br />

di gesso, che forniscono indicazioni utili sulle effettive<br />

condizioni di carenza idrica.<br />

I sistemi di valutazione del momento di intervento irriguo basati<br />

sulla condizione idrica della pianta, permettono una gestione<br />

dell’irrigazione semplice, diretta e affidabile e possono<br />

essere utilizzati anche per l’irrigazione a goccia.<br />

I principali metodi di determinazione della condizione idrica<br />

della pianta fanno riferimento a:<br />

1. Osservazione delle piante: richiedono una notevole esperienza,<br />

ma non necessitano di apparecchiature specifiche<br />

(es. osservazione della progressiva perdita di turgidità dei<br />

germogli e delle foglie);<br />

2. Potenziale idrico fogliare e xilematico: è una misura della<br />

forza con la quale la pianta trattiene l’acqua e si misura<br />

con la camera a pressione;<br />

3. Metodi dendrometrici: basati ad esempio sulle contrazioni<br />

giornaliere del legno misurate al livello del ceppo; sono<br />

ancora in fase di sperimentazione;<br />

4. Termometria all’infrarosso: si basa sulla misura della temperatura<br />

delle foglie, che è tanto più alta quanto più la<br />

pianta è in stress idrico.<br />

Il sistema di programmazione irrigua più diffuso e adeguato<br />

per la gestione dell’irrigazione a goccia, è basato sull’evapotraspirazione<br />

(ET), somma dell’evaporazione (E) diretta dal<br />

suolo e della traspirazione (T) diretta delle piante.<br />

170<br />

QUANDO IRRIGARE<br />

Nella traspirazione l’acqua assorbita dalle radici risale fino<br />

alle foglie, dove, attraverso gli stomi, viene in gran parte diffusa<br />

nell’atmosfera, sotto forma di vapore acqueo.<br />

L’evaporazione, ha luogo sulla superficie del terreno, e risulta<br />

una funzione del grado di copertura del suolo da parte delle<br />

piante.<br />

Di seguito riportiamo un esempio di calcolo per la corretta<br />

determinazione dell’intervento irriguo, secondo il sistema di<br />

programmazione irrigua basato sull’evapotraspirazione (ET).<br />

Questo esempio fa riferimento alle sperimentazioni svolte nel<br />

Parteolla durante il progetto SQFVS (Tab. 2).<br />

• Determinazione dell’evapotraspirazione di riferimento<br />

(ETo) giornaliera, basandosi su dati climatici di una serie<br />

storica, o misurati in tempo reale con i seguenti metodi:<br />

1. Vasca evaporimetrica (vasca di classe A); risulta sufficientemente<br />

attendibile, se corretta con i rispettivi coefficienti<br />

tarati su base locale: ETo mm/giorno = K p x E pan mm/<br />

giorno (con K p coefficiente che dipende dal tipo di vasca e<br />

dallo stato di copertura del terreno sopravvento e E pan che<br />

indica la misura dell’evaporato dalla vasca);<br />

2. Atmometro, che consiste in un contenitore contenente acqua<br />

e coperto da un tappo di ceramica porosa; permette<br />

un’evaporazione diretta, regolata da una resistenza specifica<br />

che simula quella stomatica;<br />

3. Dati forniti dal servizio agrometereologico regionale (AR-<br />

PAS), disponibili sul sito internet del Servizio o sulla stampa<br />

locale;<br />

• Quantificazione dell’ETo totale del periodo di riferimento<br />

(numero di giorni tra due irrigazioni successive). È espressa<br />

in mm di acqua (1 mm = 1 litro/m 2 ): ETo totale = ETo<br />

giornaliera x numero di giorni;<br />

• Individuazione del Kc per uno specifico vigneto. Si calcola<br />

in funzione del rapporto tra la superficie ombreggiata e<br />

la superficie esposta al sole: Kc=PSSx0,017 (Tab. 2), con<br />

PSS percentuale di superficie ombreggiata: PSS= E/C, con<br />

E superficie di suolo ombreggiata per ceppo e C superficie<br />

di suolo per pianta (Tab. 11); oppure facendo direttamente<br />

riferimento ai valori di Kc riportati nella tabella 3.<br />

• Calcolo dell’evapotraspirazione colturale della vite (ETc<br />

in mm) del periodo considerato, cioè del consumo reale<br />

della vite, moltiplicando l’ETo totale per il Kc considerato;

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