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142<br />
L’EPOCA DI ESECUZIONE<br />
DELLA SFOGLIATURA<br />
Generalmente il periodo in cui si esegue la sfogliatura è compreso<br />
tra la fase fenologica dell’allegagione e quella dell’invaiatura.<br />
Numerose esperienze condotte in ambienti diversi dalla<br />
<strong>Sardegna</strong> hanno evidenziato come le epoche migliori nell’esecuzione<br />
dell’operazione dipendano da fattori varietali, climatici<br />
e, non ultimi, legati alla tipologia di macchina utilizzata.<br />
Secondo alcuni autori il periodo migliore per l’esecuzione del<br />
trattamento di sfogliatura è quando l’acino ha la grandezza di<br />
un pisello, in quanto in questa fase la sua epidermide è ancora<br />
verde e le temperature non sono troppo elevate. Pertanto la<br />
bacca si potrà “abituare” alla crescente radiazione solare senza<br />
incorrere in danni da scottature.<br />
Altri autori invece identificano la pre invaiatura come il periodo<br />
migliore, perché il grappolo è ormai pesante e l’acino ancora<br />
consistente. Queste due caratteristiche permettono di ridurre<br />
al minimo i danni meccanici che gli organi sfoglianti possono<br />
compiere sul frutto.<br />
Nella sperimentazione condotta durante il progetto SQFVS abbiamo<br />
confrontato tre epoche di sfogliatura; in post allegagione<br />
(acino grande come un pisello), in pre invaiatura (10 giorni<br />
prima del viraggio del colore) e in pre vendemmia (circa 20<br />
giorni prima della raccolta).<br />
Sia sul Vermentino che sul Cannonau la sfogliatura, indipendentemente<br />
dall’epoca di esecuzione, non ha influenzato in<br />
modo significativo le caratteristiche qualitative del prodotto,<br />
ma ha migliorato la sanità del grappolo, intesa come assenza<br />
di muffe, soprattutto sulla varietà Cannonau.<br />
Sempre su questa varietà a bacca rossa, la sfogliatura non<br />
ha modificato né i tenori zuccherini, nè quelli acidici, né la<br />
frazione antocianica totale. Nella varietà a bacca bianca la<br />
sfogliatura non ha minimamente accentuato la degradazione<br />
dell’acido malico.<br />
Diversi risultati sono stati invece ottenuti con la sfogliatura<br />
eseguita in fase di fioritura o pre fioritura. Questo tipo di sfogliatura,<br />
nota anche come “sfogliatura precoce”, ha effetti positivi<br />
se applicata in tutte quelle varietà (grappolo compatto)<br />
e/o contesti pedo climatici dove la produzione eccede di gran<br />
lunga le aspettative, andando a influenzare negativamente la<br />
qualità del prodotto finale.<br />
Questa operazione, valutata all’interno del progetto SQFVS su<br />
un biotipo particolarmente produttivo di Cannonau, ha consentito<br />
di ottenere riduzioni di produzione pari anche al 30%, per<br />
la formazione di grappoli più spargoli e quindi meno pesanti.<br />
Sebbene in bibliografia siano riportati effetti positivi di questa<br />
pratica sulla qualità dei mosti, in questo confronto sulla<br />
sfogliatura effettuata in pre fioritura, non è emersa alcuna<br />
differenza qualitativa per quanto riguarda le caratteristiche<br />
chimiche dell’uva.<br />
In conclusione, la sfogliatura in pre fioritura ha permesso sia<br />
di non superare il quantitativo massimo di produzione imposto<br />
dal disciplinare di produzione del Cannonau D.O.C., sia<br />
di ridurre i costi legata alla non esecuzione del diradamento.<br />
Inoltre, ha modificato la forma del grappolo che è risultato più<br />
spargolo.<br />
Le piante non sfogliate hanno quindi prodotto grappoli più<br />
compatti su cui si è potuta sviluppare maggiormente la botrite,<br />
con conseguenti effetti negativi sulla qualità delle uve e dei<br />
vini.<br />
Figura 5. Chioma sfogliata meccanicamente.<br />
Figura 6. Chioma eccessivamente sfogliata dove i grappoli sono esposti<br />
al sole.