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48<br />
IL SUOLO<br />
I suoli rilevati nelle vigne del Mandrolisai rispecchiano molto<br />
bene i caratteri distintivi di quelli maggiormente diffusi sui versanti<br />
ondulati e granitici della zona.<br />
Lo stato di diffusa arenizzazione dei substrati in un contesto<br />
poco acclive, ha generato suoli che sono stati diffusamente<br />
utilizzati per la viticoltura già in tempi storici.<br />
Si tratta di terreni poco evoluti e spesso ringiovaniti dalle pratiche<br />
agricole, strutturalmente fragili nei confronti degli agenti<br />
erosivi, solitamente da poco a mediamente profondi, generalmente<br />
franco sabbiosi, ricchi in scheletro (pietre), porosi se<br />
non costipati dai macchinari agricoli, mediamente drenati e<br />
con scarso contenuto di sostanza organica nelle aree coltivate.<br />
Si tratta inoltre di terreni mediamente acidi o subacidi, con<br />
calcare attivo e scambiabile assente, il rapporto C/N è alto,<br />
la CSC bassa e il contenuto di acqua disponibile per le radici<br />
basso o moderato.<br />
Nell’area si conservano vecchie vigne coltivate ad alberello,<br />
con terreni gestiti in modo tradizionale, e nuovi impianti viticoli<br />
a spalliera, con terreni coltivati con metodi e macchine<br />
più aggressive nei confronti della fragile stabilità strutturale<br />
di questi suoli.<br />
Questa condizione ha permesso di confrontare, tramite i rilievi<br />
IL CLIMA<br />
Nelle aree viticole del Mandrolisai, evidenziate nelle mappe<br />
col cerchio, piovono mediamente tra 790 e 830 mm annui (distribuiti<br />
su 82-84 giorni piovosi), di cui 250-270 mm nel semestre<br />
aprile-settembre.<br />
La temperatura media annua varia tra 13.5 e 14.5 °C, la media<br />
effettuati in campo, come, a parità di altri parametri evolutivi,<br />
siano maturate nel tempo le differenze nei suoli dovute alla<br />
diversa conduzione agronomica dei terreni vitati e in prospettiva,<br />
di valutarne pregi e difetti in funzione dell’uso viticolo e<br />
dell’obiettivo più generale di conservazione della fertilità naturale<br />
dei suoli.<br />
Le differenze altimetriche (da 400 a 700 m s.l.m.) e le correlate<br />
variazioni climatiche, costituiscono ulteriori componenti ambientali<br />
che possono influenzare significativamente i terreni e<br />
la coltura della vite.<br />
delle temperature massime di luglio si colloca sui 30-31 °C,<br />
mentre la media delle minime di gennaio varia tra 2.5 e 3 °C.<br />
La disponibilità termica media, espressa come indice di Huglin,<br />
raggiunge valori compresi tra 2150-2300.