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La vegetazione presenta un eccessivo affastellamento, per cui<br />

si ha una maggiore sensibilità alle rotture dei germogli e condizioni<br />

favorevoli allo sviluppo di malattie, Botrytis in particolare.<br />

Figura 1. Manifestazione di vigoria vegetativa dovuta a eccessiva disponibilità<br />

di azoto.<br />

In sintesi, l’azoto influisce direttamente sullo sviluppo vegetativo<br />

e sulla resa produttiva: dosi di azoto superiori al fabbisogno,<br />

comportano eccesso di vigoria, riduzione nel contenuto<br />

di zuccheri, di antociani e di polifenoli, quindi riduzione della<br />

qualità.<br />

Effetto analogo si ottiene non concimando con azoto per diversi<br />

anni: l’azoto è necessario, ma va somministrato a dosi<br />

corrette.<br />

Per quanto concerne gli aspetti qualitativi e salutistici, nelle<br />

uve mature si trova un particolare componente, il resveratrolo,<br />

cui sono attribuite azioni antitumorali, antiinfiammatoria e di<br />

fluidificazione del sangue.<br />

Alcune ricerche hanno dimostrato l’influenza negativa delle<br />

concimazioni azotate, perché all’aumentare delle dosi di azoto,<br />

è stato riscontrato un calo della concentrazione di resveratrolo.<br />

La dinamica di assorbimento dell’azoto da parte della pianta<br />

evidenzia due picchi di assorbimento: dopo la fioritura e dopo<br />

la raccolta, mentre il momento di minor assorbimento dal suolo<br />

si verifica in corrispondenza dell’invaiatura, per cui dare<br />

azoto in questa fase anche per via fogliare, può provocare uno<br />

squilibrio e scompensi nella maturazione.<br />

Fosforo<br />

Questo elemento svolge importanti funzioni fisiologiche negli<br />

accrescimenti vegetativi, ma rientra anche nei processi di sintesi<br />

degli aromi e quindi migliora i profumi, aumenta la serbevolezza<br />

e la morbidezza dei vini.<br />

Tuttavia, le carenze sintomatiche di fosforo sono rarissime, si<br />

possono osservare: crescita stentata, diffusa discolorazione<br />

del lembo fogliare, che appare tipicamente arrossato, quindi<br />

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può seguire una generalizzata defogliazione; l’allegagione è<br />

molto limitata, i pochi grappoli che si sviluppano sono molto<br />

piccoli con acini striminziti, i mosti hanno scarso contenuto di<br />

zuccheri e i vini sono poco profumati.<br />

Non sono noti casi di eccesso di questo elemento, se non per<br />

gli effetti di competizione che può avere a livello di assorbimento<br />

con il potassio e soprattutto con il ferro.<br />

Le concimazioni con il fosforo possono essere autunnali o<br />

dopo il germogliamento.<br />

Potassio<br />

È richiesto dall’inizio del ciclo in misura crescente, indispensabile<br />

durante la maturazione dei grappoli, quando viene assorbita<br />

la maggiore quantità.<br />

Il potassio deve essere presente in rapporti bilanciati con gli<br />

altri elementi nutritivi, in particolare, rispetto a calcio e magnesio,<br />

infatti, per evitare la competizione a livello radicale<br />

tra questi, è opportuno mantenere sempre determinati rapporti.<br />

È importante mantenere anche un corretto rapporto tra<br />

il potassio e l’azoto per evitare l’insorgenza di malattie, ad<br />

esempio la Botrytis.<br />

Tra i sintomi più caratteristici, ci sono ingiallimenti (vitigni<br />

bianchi) o arrossamenti (vitigni rossi) localizzati nei margini<br />

fogliari che poi necrotizzano, mentre le foglie tendono a ripiegarsi<br />

a doccia prima di cadere.<br />

I tralci possono avere una scarsa e ritardata lignificazione; anche<br />

la produzione ne risente, per scarsa allegagione e accentuata<br />

cascola dei frutticini, i grappoli non maturano in modo<br />

uniforme e la qualità dei frutti diminuisce a causa di un ridotto<br />

contenuto zuccherino e una scarsa colorazione.<br />

In alcuni casi, quando la sintomatologia si manifesta più avanti<br />

nella stagione, su ceppi apparentemente normali e produttivi,<br />

si ha improvviso disseccamento del rachide accompagnato<br />

da defogliazione generalizzata.<br />

L’eccesso di potassio può indurre il disseccamento del rachide,<br />

perché questo elemento è in competizione per l’assorbimento<br />

con il magnesio.<br />

Eccessi di potassio possono causare un incremento del pH del<br />

mosto, con conseguente scadimento qualitativo del vino, che<br />

presenterà una maggiore sensibilità a ossidazioni, ad attacchi<br />

batterici (malattie del vino) e una più scarsa quantità di colore.<br />

Calcio<br />

Il fabbisogno di questo elemento è molto alto e viene assorbito<br />

dalla vite in notevoli quantità; di solito, il calcio è presente<br />

nei nostri suoli in misura più che sufficiente. D’altra parte,<br />

in alcune aree della <strong>Sardegna</strong>, i terreni derivanti da disfaci-

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