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FATTORI CHE INFLUENZANO<br />

L’ASSORBIMENTO E LA NUTRIZIONE<br />

DELLA VITE<br />

Quanto detto sulle quantità da somministrare può essere inteso<br />

come dosaggio orientativo o medio, basato su diversi criteri:<br />

analisi del terreno o delle foglie, calcolo delle asportazioni<br />

e delle perdite.<br />

Nella realtà operativa, situazioni pedologiche, ambientali<br />

e colturali, alcune strutturali altre contingenti dipendenti<br />

dall’annata, possono influenzare l’assorbimento degli elementi<br />

e quindi l’effettivo soddisfacimento delle esigenze nutritive<br />

della vite.<br />

I principali fattori sono:<br />

• clima;<br />

• terreno;<br />

• tecniche colturali;<br />

• potatura;<br />

• portainnesto;<br />

• vitigno.<br />

La lunghezza della stagione vegetativa e il clima, con le sue<br />

componenti temperatura, precipitazioni, radiazioni solari,<br />

hanno un importante effetto sull’assorbimento da parte della<br />

pianta. Ad esempio, l’azoto è facilmente dilavato dalle piogge<br />

abbondanti.<br />

Il terreno ha un ruolo fondamentale: tessitura, pH, contenuto<br />

di sostanza organica. Nei terreni sciolti, sabbiosi o ciottolosi,<br />

azoto, potassio, boro, calcio, magnesio vengono facilmente dilavati;<br />

d’altra parte, nei terreni pesanti, argillosi, gli elementi<br />

minerali sono trattenuti con maggiore forza, sino a essere poco<br />

disponibili per le piante.<br />

Il pH, dipendente dalla sostanza organica e dal calcare, influisce<br />

in modo significativo sui fenomeni di solubilizzazione<br />

e immobilizzazione degli elementi: l’azoto è assorbito più facilmente<br />

a pH neutro, il fosforo, il calcio e il magnesio a pH<br />

leggermente alcalino, il potassio in ambiente sub-acido. La<br />

sostanza organica rende più mobili alcuni elementi (fosforo e<br />

potassio), migliora la struttura e limita il ruscellamento superficiale<br />

dell’acqua.<br />

Fra le tecniche agronomiche, importanti influenze hanno la<br />

gestione del suolo (lavorazione o inerbimento) e l’irrigazione.<br />

Per le forme di potatura, si è stabilito che, a parità di produzione,<br />

i consumi unitari (unità fertilizzanti per quintale di uva)<br />

sono più elevati quanto più le forme sono espanse.<br />

Infine, la componente genetica ha ugualmente la sua influenza,<br />

poiché i portinnesti hanno una diversa selettività e<br />

sensibilità nell’assorbimento; sono particolarmente noti i di-<br />

versi adattamenti alla presenza di calcare nel terreno, ma il<br />

comportamento può essere diverso anche per altri elementi,<br />

ad esempio, la sensibilità dell’SO4 alla carenza da magnesio.<br />

Anche i vitigni possono avere una differente sensibilità alle carenze:<br />

è nota quella del Pinot bianco alla clorosi, in <strong>Sardegna</strong>,<br />

il Cannonau è sensibile alla carenza da magnesio.<br />

LE TECNICHE E LE EPOCHE<br />

DI DISTRIBUZIONE<br />

Di norma i concimi fosfo-potassici vengono distribuiti al suolo<br />

in autunno-inverno con apposite macchine spandiconcime in<br />

forma di granulati solidi facilmente mescolabili nei primi decimetri<br />

di suolo grazie a lavorazioni superficiali (15-30 cm) del<br />

terreno di tipo non destrutturante.<br />

Nel caso di gestione del vigneto senza lavorazioni, vi sono oggi<br />

distributori dei fertilizzanti al suolo che tracciano piccoli solchi<br />

superficiali consentendo un soddisfacente interramento dei<br />

concimi.<br />

La concimazione del vigneto nel periodo autunnale offre importanti<br />

vantaggi agronomici. L’apporto di elementi nutritivi<br />

dopo la vendemmia e prima del riposo vegetativo è una pratica<br />

agronomica sempre più diffusa per migliorare la fertilità del<br />

terreno e la qualità delle uve.<br />

L’apporto di fertilizzanti dopo la raccolta è una pratica che<br />

permette alla pianta di accumulare sostanze di riserva indispensabili<br />

per la successiva ripresa vegetativa primaverile. Le<br />

radici, infatti, sono in grado di assorbire gli elementi nutritivi<br />

per tutto il periodo autunnale, poiché temperatura e umidità<br />

del terreno sono ottimali.<br />

Attraverso la concimazione autunnale è possibile reintegrare<br />

una parte degli elementi, asportati dal vigneto con la produzione,<br />

che vengono assorbiti e accumulati nei tessuti di riserva<br />

dai quali saranno richiamati la primavera successiva.<br />

Per l’azoto, come detto, bisogna curare la suddivisione della<br />

reintegrazione nel corso dell’anno, evitando le elevate disponibilità<br />

nelle fasi primaverili e mantenendo un livello sufficiente<br />

da fine fioritura fino alla caduta delle foglie.<br />

In ogni situazione, indipendentemente dal tipo di terreno, è<br />

preferibile utilizzare il concime di tipo organo-minerale per la<br />

sua proprietà di apportare azoto organico invece di azoto minerale<br />

e per l’effetto di lunga durata che permette all’azoto organico,<br />

di essere ancora disponibile nella primavera seguente.<br />

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