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• ottenere risparmio di manodopera e dei mezzi meccanici<br />

per la distribuzione.<br />

Per la corretta gestione di questa tecnica sono richieste maggiori<br />

conoscenze tecniche, rispetto a quelle tradizionali.<br />

I moderni impianti d’irrigazione utilizzati per la vite, tra cui<br />

quelli a distribuzione localizzata, goccia in particolare, permettono<br />

una distribuzione dell’acqua, precisa ed efficiente; pertanto,<br />

il volume di terreno bagnato in cui si sviluppa l’apparato<br />

radicale è più delimitato, ma più intensivo.<br />

Le ricerche svolte confermano, d’altra parte, che questa tecnica<br />

può diventare un importante strumento per raggiungere<br />

risultati quanti-qualitativi interessanti e particolari obiettivi<br />

enologici, difficili da ottenere con la tradizionale concimazione<br />

granulare; peraltro, si ha la possibilità di intervenire in modo<br />

specifico e veloce per rimediare a stati di carenza evidenti e<br />

per prevenirli, come ad esempio per potassio, magnesio e microelementi.<br />

D’altra parte, la complessa gestione della pratica<br />

irrigua nella viticoltura da vino, in genere limitata al periodo<br />

estivo, non consente di adottare questa tecnica per tutto il ciclo<br />

produttivo; pertanto, è da ritenere complementare ad altre<br />

e che si può attuare bene nella distribuzione dell’azoto e, come<br />

appena visto, per situazioni di carenza.<br />

I BIOSTIMOLANTI:<br />

AZIONE E PROPRIETà AGRONOMICHE<br />

I biostimolanti sono prodotti organici che, secondo recenti ricerche,<br />

sono in grado di incrementare la crescita e lo sviluppo<br />

delle piante in modo diverso rispetto ai fertilizzanti: in sintesi,<br />

migliorano l’efficienza di assorbimento dei nutrienti; sono definiti<br />

anche attivatori del metabolismo vegetale, hanno un’attività<br />

pseudo-ormonale, che permette loro di svolgere un’azione<br />

favorevole a basse o bassissime concentrazioni.<br />

I biostimolanti sono ottenuti con prodotti di origini diverse e, di<br />

fatto, costituiscono una categoria diversa rispetto ai concimi e<br />

agli ammendanti.<br />

Attualmente, sono riconosciute azioni biostimolanti sulla nutrizione<br />

vegetale a varie sostanze: estratti di alghe, sostanze<br />

umiche, amminoacidi, composti zuccherini, silicati di potassio,<br />

acido salicilico.<br />

CONSEGUENZE<br />

DELLA NUTRIZIONE AZOTATA SULLE UVE<br />

E SULLA FERMENTAZIONE DEL VINO<br />

L’azoto è il macronutriente che regola molte funzioni e processi<br />

biologici della vite, ma anche quelle dei microrganismi<br />

fermentativi; infatti, è ormai accertato che le cinetiche di fermentazione<br />

dipendono dalla disponibilità nel mosto di azoto<br />

assimilabile dai lieviti, definito APA.<br />

Una carenza di questo nel mosto comporta una difficoltà dei<br />

lieviti a moltiplicarsi, con la conseguenza di fermentazioni<br />

meno vigorose, maggiori rischi di rallentamenti o arresti e alterata<br />

produzione di altri composti che influiscono sulla qualità<br />

del vino. Il reintegro in fase di avvio della fermentazione,<br />

secondo le norme vigenti, consente solo in parte di ovviare<br />

agli effetti negativi della scarsa dotazione azotata naturale dei<br />

mosti. Anche un’elevata disponibilità di azoto assimilabile nel<br />

mosto può comportare problemi d’instabilità proteica e lo sviluppo<br />

di altri componenti negativi o sgraditi.<br />

In conclusione, l’ottimizzazione dell’azoto nel vigneto e durante<br />

la fermentazione può contribuire ai fattori qualitativi del<br />

vino, riguardo alla composizione, alle proprietà aromatiche e<br />

sensoriali.<br />

LE NUOVE FRONTIERE<br />

DELLA FERTILIZZAZIONE:<br />

LA VITICOLTURA DI PRECISIONE<br />

La viticoltura di precisione, in generale, è una moderna applicazione<br />

tecnologica che consente di gestire le operazioni colturali,<br />

facendo utilizzo di sistemi a sensori ottici che valutano<br />

lo stato nutritivo in cui si trova il vigneto.<br />

La gestione dei fertilizzanti, anziché in maniera uniforme, avviene<br />

con sistemi a dose variabile per epoca e parti del vigneto<br />

con differenti esigenze, rilevate in base alla produzione e al<br />

vigore vegetativo<br />

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