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tecnica di distribuzione, è quella di non dare più i fertilizzanti<br />

in un’unica soluzione, ma quella di frazionarli in funzione delle<br />

effettive esigenze e dell’epoca fenologica in cui si trova la vite,<br />

dell’andamento stagionale, ecc.<br />

I principali concimi minerali utilizzabili nella fertilizzazione di<br />

produzione della vite sono:<br />

• azotati: urea, nitrato ammonico, nitrato di calcio, solfato<br />

ammonico, calciocianamide;<br />

• fostatici: scorie Thomas, perfosfato semplice minerale,<br />

perfosfato minerale triplo;<br />

• potassici: solfato e cloruro di potassio;<br />

• magnesio: solfato di magnesio, solfato di potassio e magnesio<br />

• complessi: concimi contenenti due, tre o più elementi nutritivi,<br />

da scegliere in funzione delle specifiche esigenze<br />

della vite.<br />

Ad esempio, nella scelta di un concime ternario, da distribuire<br />

in autunno o in pre-germogliamento, si dovrà tener conto<br />

del rapporto N-P-K, più rispondente ai fabbisogni della vite, in<br />

caso d’indisponibilità specifica, occorrerà combinare più prodotti<br />

commerciali: fosforo e potassio, in un rapporto 1 a 2-3,<br />

mentre l’azoto dovrà essere circa la metà o meno di quello<br />

complessivo che si è deciso di apportare.<br />

Volendo esemplificare, un riferimento può essere un complesso<br />

minerale o organo-minerale con titolo 6-8-16 (più microelementi),<br />

con previsione di un secondo apporto di altre 6 unità<br />

circa di azoto (durante il periodo vegetativo), in modo da aver<br />

dato in totale gli elementi (N-P-K) nel rapporto 1,5-1-2.<br />

LA SITUAZIONE<br />

DEI VIGNETI DELLA SARDEGNA<br />

E LA RICERCA NEL TERRITORIO<br />

Nella realtà sarda, i vigneti sono di norma poveri di sostanza<br />

organica e quindi di azoto che dovrà essere somministrato nei<br />

modi visti. Anche il fosforo non è presente in modo abbondante<br />

e soprattutto in alcuni, quali quelli di disfacimento granitico,<br />

è presente in quantità insufficienti.<br />

Al contrario, il potassio di norma è sufficientemente presente<br />

nei suoli della <strong>Sardegna</strong> e le carenze sintomatiche non sono<br />

tanto frequenti negli ambienti tipici della viticoltura regionale;<br />

tuttavia, le diverse funzioni che svolge durante la maturazione<br />

dei grappoli, quando ne è assorbita la maggior quantità, hanno<br />

promosso alcune ricerche finalizzate a verificare la risposta<br />

della vite a somministrazioni aggiuntive.<br />

Nel corso del progetto SQFVS è stata condotta una ricerca nel<br />

territorio della Trexenta con l’obiettivo di studiare l’influenza<br />

della concimazione potassica (al terreno e fogliare) sulla produzione,<br />

sia per gli aspetti quantitativi sia, soprattutto, per<br />

quelli qualitativi del prodotto finale, e valutarne gli effetti sulla<br />

maturazione delle uve e sul prodotto enologico, in particolare<br />

sulla dotazione di polifenoli.<br />

Al secondo anno di prova si sono evidenziate alcune differenze<br />

nella tesi con la somministrazione di potassio più alta che ha<br />

avuto effetto sull’anticipo della maturazione, soprattutto nelle<br />

prime fasi di sviluppo del grappolo, mentre al momento della<br />

vendemmia questo effetto è risultato meno evidente; minori<br />

sono risultate le differenze sulla composizione dei mosti e dei<br />

vini delle due tesi a confronto ed in particolare delle sostanze<br />

polifenoliche.<br />

È probabile che, considerata la particolare natura del terreno,<br />

il potassio somministrato abbia avuto una limitata mobilità nel<br />

terreno, situazione che potrebbe comportare la necessità di un<br />

periodo di prova più lungo per produrre effetti significativi.<br />

LA FERTILIZZAZIONE ORGANICA<br />

L’apporto di sostanza organica nel vigneto può essere ottenuto<br />

con l’impiego di tecniche agronomiche e con la distribuzione di<br />

prodotti diversi:<br />

• letame maturo, la soluzione migliore, ma sempre meno<br />

frequente;<br />

• sovescio e inerbimento;<br />

• residui di potatura (valutare i rischi sanitari);<br />

• pollina, vinacce e raspi;<br />

• compost da RSU (rifiuti solidi urbani), da residui di lavorazione,<br />

da fanghi di depurazione;<br />

• concimi organici e organo-minerali.<br />

Gli apporti andranno modulati caso per caso, in funzione delle<br />

caratteristiche e della composizione di questi prodotti.<br />

I concimi organo-minerali sono dei nuovi preparati fertilizzanti<br />

a base di sostanza organica umificata, presentano un alto coefficiente<br />

di utilizzazione dei nutrienti che comporta, in definitiva,<br />

un minor apporto di unità fertilizzanti ad ettaro, che per<br />

qualche elemento minerale può ridursi anche del 50%.<br />

A livello qualitativo, alcune ricerche hanno riscontrato una differente<br />

composizione dei vini prodotti, caratterizzati da maggiore<br />

complessità, con note sensoriali più marcate, maggiore<br />

gradevolezza e persistenza. Sul mercato sono presenti diversi<br />

formulati, di differente composizione e origine, che prima<br />

dell’utilizzazione, dovranno essere attentamente valutati per<br />

stabilirne dosi, tempi e modalità di distribuzione.<br />

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