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Gianni Nieddu<br />
Università di Sassari. Responsabile scientifico del progetto SQFVS<br />
La <strong>Sardegna</strong> evidenzia molti tratti comuni con le regioni circostanti, ma anche numerose specificità<br />
geografiche, geologiche, climatiche, vegetazionali, storiche e culturali che si sono interconnesse e si riflettono<br />
nell’attuale vitivinicoltura. Questa ricchezza e questa complessità rappresentano un grande punto di forza che,<br />
in un piccolo territorio, consente produzioni vitivinicole peculiari, spesso di nicchia, ma anche coltivazioni estensive.<br />
L’essere Isola nel centro del Mediterraneo ha comportato nel tempo scambi continui, ma anche un lungo isolamento e una condizione<br />
di fragilità. Ciò ha favorito la conservazione delle colture e delle risorse tradizionali, ma anche una maggiore difficoltà<br />
per molti suoi prodotti ad essere conosciuti all’esterno. Il progetto realizzato dalle sei aziende Convisar, è pertanto partito dalla<br />
convinzione che una strategia vincente per la <strong>Sardegna</strong> è quella che passa attraverso la valorizzazione della propria identità viticola,<br />
con l’obiettivo di proteggerla dall’erosione genetica, di caratterizzare e promuovere le varietà locali, di migliorare la qualità<br />
dei vini ottenibili dai vitigni autoctoni e di conservare le varietà insieme ai sistemi viticoli tradizionali. Questo percorso passa<br />
attraverso la conoscenza, la ricerca e il trasferimento delle innovazioni nella scelta varietale e nelle tecniche di coltivazione e<br />
trasformazione.<br />
Il progetto ha realizzato un importante risultato riunendo le competenze tecniche di sei aziende vitivinicole e di un gruppo<br />
multidisciplinare di esperti (viticoltura, enologia, microbiologia, farmacologia, patologia vegetale, entomologia, genetica, pedologia,<br />
climatologia, paesaggio) appartenenti alle principali Istituzioni di ricerca pubblica e privata della <strong>Sardegna</strong> e di altre<br />
Regioni. In particolare, nel progetto hanno operato le Agenzie Regionali Agris, Laore ed Arpas, l’Università di Sassari, con i<br />
dipartimenti di Economia e sistemi arborei, di Protezione delle piante, di Scienze ambientali e tecnologie agro alimentari e<br />
di Agronomia e genetica vegetale, l’Università di Cagliari, con il Dipartimento di Tossicologia, l’Università di Palermo, con il<br />
Dipartimento di Colture arboree, l’Università della Tuscia, con il Dipartimento di Produzione vegetale, il Consiglio nazionale<br />
delle ricerche, con gli Istituti di Biometeorologia e di Studio sulle produzioni mediterranee e la Società Porto Conte ricerche. Le<br />
ricerche sono state condotte sui principali vitigni maggiori e minori dell’Isola, nelle regioni viticole di pertinenza della aziende<br />
partecipanti al Progetto (Gallura, Mandrolisai, Trexenta, Parteolla e Sulcis), su complessivi 100 ettari circa di vigneti aziendali,<br />
effettuando numerose sperimentazioni che hanno portato alla comparazione di 100 diversi nuovi vini ottenuti con processi di<br />
macro e micro vinificazione. È stato anche realizzato, in collaborazione con l’Agenzia Agris, un laboratorio di analisi diffuso nel<br />
territorio (Serdiana, Villasor, Olbia, Senorbì).<br />
12<br />
Gli obiettivi e i risultati del progetto<br />
Un obiettivo preliminare ha riguardato l’acquisizione di dati bibliografici, storici e statistici sulla viticoltura in <strong>Sardegna</strong>, sullo<br />
stato di conservazione dei vitigni minori e sulla caratterizzazione pedoclimatica delle aree vitate. Sono state raccolte, catalogate<br />
ed archiviate, in formato digitale, 340 ricerche condotte in <strong>Sardegna</strong> su tematiche della viticoltura e dell’enologia che saranno<br />
rese fruibili nel sito web del Convisar (www.convisar.it).<br />
Uno dei primari obiettivi perseguiti dal progetto è stato quello della conoscenza e la valorizzazione della biodiversità viticola<br />
della <strong>Sardegna</strong>. Le ricerche condotte hanno consentito l’individuazione, il recupero e la conservazione di vecchie varietà di vite<br />
ancora presenti nei vigneti della <strong>Sardegna</strong>. Tale patrimonio è stato caratterizzato tramite analisi ampelografiche e genetiche;<br />
inoltre è stato completato il risequenziamento del genoma delle varietà Bovale sardo, Carignano e Vermentino. È stata registrata<br />
la presenza nell’Isola di molta biodiversità viticola non esplorata e sono state acquisite nuove informazioni che potranno consentire<br />
anche l’iscrizione al Registro Nazionale di diverse varietà minori; inoltre sono state identificate sinonimie ed omonimie<br />
anche per i principali vitigni dell’Isola (es. identificazione di marcatori genetici che discriminano il Cannonau rispetto al gruppo<br />
Grenache - Garnacha - Tocai rosso).