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Tabella 9. Differenti livelli di reintegro irriguo nelle differenti fasi fenologiche delle tesi irrigue RDI a confronto nella sperimentazione su Vermentino<br />

nel Parteolla.<br />

In sintesi, nella tesi B è stato rilevato un livello produttivo simile<br />

alla tesi a confronto, pur con un volume d’acqua dimezzato.<br />

E’ stata ottenuta, quindi, una maggiore efficienza d’uso<br />

dell’acqua: appena 42 litri per chilo di uva prodotta, contro i<br />

77 litri per chilo di produzione della tesi A, con un considerevole<br />

risparmio idrico stagionale (700 m 3 /Ha, media biennio) ed<br />

energetico.<br />

L’irrigazione più deficitaria ha, inoltre, determinato un incremento<br />

del contenuto zuccherino nelle uve: superiore di circa<br />

1,8 °Brix; mentre gli altri parametri non hanno riportato differenze<br />

significative.<br />

Altri studi sperimentali su Cannonau e Vermentino, condotti<br />

rispettivamente negli areali di Alghero e Berchidda, hanno evidenziato<br />

che l’applicazione dello stress idrico controllato, con<br />

reintegro del 100% dell’ETc tra la fioritura e l’allegagione, 50%<br />

tra lo sviluppo dei grappoli e l’invaiatura e 25% tra l’invaiatura<br />

e la maturazione, ha determinato i migliori risultati in termini<br />

di produttività del vigneto e di qualità della produzione.<br />

E’ stato osservato, inoltre, che un limitato apporto idrico dopo<br />

l’allegagione se gestito con interventi più frequenti e volumi<br />

ridotti, potrebbe essere un elemento importante anche per ottenere<br />

buoni livelli produttivi, uve con maggiore contenuto in<br />

zuccheri e polifenoli.<br />

Altra strategia irrigua innovativa, basata sul concetto di reintegro<br />

irriguo deficitario, rispetto al fabbisogno ottimale per la<br />

pianta, fa riferimento allo stress idrico sostenuto (SDI), che<br />

consiste nell’irrigare costantemente in maniera deficitaria il<br />

vigneto, durante l’intera stagione irrigua.<br />

La SDI è quindi il reintegro di una quantità costantemente inferiore<br />

all’ETc (totale restituzione dell’acqua consumata dalla<br />

pianta), e che abbiamo chiamato ETe (ETe = ETc x Ks e ks

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