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vigneti di collina. Una diversa localizzazione spaziale dei cloni<br />

nell’ambito del vigneto permetterà ancora una volta di esaltare<br />

il risultato complessivo, grazie all’adattamento dei singoli<br />

cloni a specifiche microrealtà ambientali.<br />

Per una piena valorizzazione del genotipo (varietà) e dell’ambiente,<br />

il viticoltore deve poter contare e deve saper scegliere<br />

tra cloni con performance stabili nel tempo, con elevato grado<br />

di interazione con l’ambiente, selezioni la cui mescolanza in<br />

appropriate percentuali dia un risultato di compensazione e di<br />

complementarità; in altri termini, tecnica e strategia viticola di<br />

alta specializzazione.<br />

In <strong>Sardegna</strong> l’oggettivo degrado sanitario riscontrabile per<br />

tante varietà, unito alla rigidità del protocollo sanitario vigente<br />

nel Paese, e all’esiguità delle risorse finanziarie disponibili<br />

per il miglioramento delle varietà locali, ha consentito sinora<br />

l’omologazione di tre cloni di Vermentino, quattro di Cannonau,<br />

tre di Vernaccia di Oristano, due di Pascale, uno di Monica, ed<br />

uno di Carignano.<br />

Di seguito si riporta una breve descrizione delle principali caratteristiche<br />

dei cloni di Vermentino e Cannonau selezionati<br />

in <strong>Sardegna</strong> dall’Università di Sassari (CAPVS) e dall’Agenzia<br />

Agris (CFC).<br />

Vermentino<br />

CAPVS 1: Presenta un’elevata vigoria, buona produttività,<br />

fertilità elevata (fertilità reale 1,46), grappolo medio, piramidale<br />

semicompatto, acino mediamente piccolo, sferico;<br />

buona tolleranza all’oidio, moderata alla peronospora.<br />

CAPVS 3: Si differenzia dal precedente per avere il grappolo leggermente<br />

più spargolo. La produttività è buona (fertilità reale 1,36).<br />

CAPVS 12: Clone di elevata produttività (fertilità reale 1,30).<br />

Grappolo piramidale, spesso alato, acino medio.<br />

Cannonau<br />

CAPVS 1: Presenta una vigoria elevata, capacità produttiva<br />

inferiore alla media (fertilità reale 0,98), grappolo piccolo, serrato,<br />

tronco-conico, acino medio, sferico, buccia di colore neroviolaceo,<br />

sottile,ma consistente. È poco suscettibile all’oidio.<br />

CAPVS 2: Anche questo clone mostra vigoria elevata e media<br />

capacità produttiva (fertilità reale 1,03). Il grappolo è piccolo,<br />

120<br />

serrato, tronco-conico, composto, acino medio, sferico, buccia<br />

di colore nero-violaceo, consistente, ma sottile. È poco suscettibile<br />

nei confronti dell’oidio.<br />

CAPVS 5: Clone di elevata vigoria e capacità produttiva inferiore<br />

alla media, (fertilità reale 0,98). Il grappolo e l’acino<br />

possiedono le medesime caratteristiche del clone CAPVS 2. È<br />

suscettibile all’oidio.<br />

CFC 13: Di vigoria contenuta, media capacità produttiva elevata<br />

(fertilità reale:1,63), inclusa quella basale. Il grappolo è di<br />

dimensioni medie, compatto, conico. L’acino è medio, sferico,<br />

con buccia di colore blu-violaceo, consistente, si presta all’appassimento.<br />

Buona la tolleranza all’oidio ed alla botrite.<br />

L’esigenza delle aziende vitivinicole dell’Isola di disporre di un<br />

congruo numero di selezioni dotate di caratteristiche agronomiche<br />

e sanitarie superiori alla media della popolazione è stata<br />

perseguita e sviluppata nel corso del progetto SQFVS, grazie<br />

ad un lavoro congiunto dei ricercatori dell’Agenzia Regionale<br />

AGRIS, dell’Università di Sassari e dei tecnici delle aziende<br />

partner.<br />

Su undici vitigni sardi, nei diversi territori di pertinenza delle<br />

aziende consorziate è stato condotto un lavoro di selezione<br />

massale, che ha consentito l’individuazione, la propagazione<br />

e la conservazione in un campo collezione, ubicato a Serdiana,<br />

di oltre 500 selezioni dotate di valide caratteristiche agronomiche<br />

e tecnologiche e assenza di quattro specie virali tra le più<br />

diffuse nella vite (GFLV, virus dell’arricciamento; GVA o virus A<br />

della vite, associato alla butteratura del Kober 5BB; GLRaV-2 e<br />

GLRaV-3, virus induttori di accartocciamento fogliare).<br />

La prosecuzione delle osservazioni su questo campo consentirà<br />

di individuare e propagare quelle dotate di caratteristiche<br />

enologiche di pregio e di proseguire, anche grazie ad un’azione<br />

di risanamento, il lavoro di selezione intrapreso.<br />

LA SCELTA DEL PORTINNESTO<br />

In un panorama geopedologico così vario come quello che<br />

caratterizza la <strong>Sardegna</strong>, la corretta scelta del portinnesto<br />

riveste un’importanza più che mai decisiva per l’esaltazione<br />

delle caratteristiche del vitigno, considerando sia la qualità del<br />

prodotto che il raggiungimento di standard produttivi soddisfacenti.<br />

A partire dalla fine del 1800, in seguito all’attacco della

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