31.05.2013 Views

versione pdf - Sardegna DigitalLibrary

versione pdf - Sardegna DigitalLibrary

versione pdf - Sardegna DigitalLibrary

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

SO4<br />

Anche questo è un portinnesto ottenuto da un incrocio interspecifico<br />

di Vitis berlandieri per Vitis riparia. È un ibrido ottenuto<br />

presso la Scuola Viticola tedesca di Oppenheim. Rispetto<br />

al 420 A è leggermente meno vigoroso come anche meno resistente<br />

al calcare. Predilige terreni di medio impasto o sciolti,<br />

freschi o fertili, ma anche i terreni pesanti, ma non asfittici.<br />

Tende ad anticipare leggermente l’epoca di maturazione<br />

dell’uva ed a indurre una buona lignificazione dei tralci. Anche<br />

l’SO4, in Planargia su Malvasia di <strong>Sardegna</strong>, è risultato essere<br />

uno dei portinnesti più produttivi. Le maggiori produzioni, attribuibili<br />

soprattutto al maggior peso del grappolo, non hanno<br />

ridotto il grado zuccherino con uve che alla raccolta hanno mostrato<br />

un pH più basso e una maggiore acidità fissa.<br />

157-11 Couderc<br />

Questo portinnesto, ottenuto in Francia da Couderc nel 1889,<br />

da un incrocio interspecifico di Vitis berlandieri per Vitis riparia,<br />

viene descritto in bibliografia con caratteristiche simili al<br />

420 A, con la differenza che tollera in misura minore i terreni<br />

asciutti e siccitosi, preferendo quelli profondi e freschi.<br />

La vigoria è media, e perciò si adatta a forme d’allevamento<br />

contenute e ad impianti fitti. I risultati preliminari indicano livelli<br />

produttivi leggermente inferiori rispetto all’SO4, mentre i<br />

parametri qualitativi dell’uva peggiorano leggermente: pH più<br />

alto e minore acidità fissa.<br />

110 R<br />

Il 110 Richter è un ibrido interspecifico ottenuto da Richter in<br />

Francia, incrociando Vitis berlandieri per Vitis rupestris. La bibliografia<br />

lo riporta come piede vigoroso che si adatta ai terreni<br />

asciutti e siccitosi tollerando quelli clorosanti.<br />

Lo sviluppo della marza il primo anno è più lento, in quanto<br />

lo sviluppo maggiore avviene a carico delle radici. Induce,<br />

successivamente, un ottimo equilibrio vegeto produttivo alla<br />

marza. Predilige forme d’allevamento non eccessivamente<br />

espanse e impianti a medio - alta densità.<br />

In <strong>Sardegna</strong> è stato provato nel Nuorese sul Cannonau e ha<br />

mostrato di conferire produzioni interessanti anche dal punto<br />

di vista qualitativo, con contenuto in zuccheri dell’uva più elevato<br />

di quello riscontrato in 1103 P e in 140 Ru, e pari a quello<br />

di 420 A.<br />

In questa comparazione il contenuto in polifenoli delle uve di<br />

Cannonau è risultato il più alto, simile a quelle provenienti da<br />

ceppi innestati su 420 A. Il 110 R, appare pertanto, per questi<br />

ambienti, un portinnesto che può rappresentare una validissima<br />

alternativa a quelli più comunemente usati.<br />

In conclusione, è opportuno richiamare e riassumere alcuni<br />

concetti: in primo luogo le differenze tra i portinnesti si esaltano<br />

se la conduzione del vigneto prevede l’inerbimento: nel<br />

caso di vigneti lavorati tradizionalmente le differenze, che pure<br />

esistono, tendono talvolta a ridursi.<br />

In linea generale comunque è consigliabile utilizzare due o tre<br />

portinnesti ritenuti più adatti per quell’ambiente.<br />

Le motivazioni di tale scelta sono duplici; da una parte sono<br />

spesso carenti le informazioni bibliografiche che riportano, con<br />

certezza, dati sulle performance agronomiche ed enologiche di<br />

diversi piedi americani su una stessa varietà in un determinato<br />

ambiente; in secondo luogo ogni portinnesto è conosciuto per<br />

avere delle specificità negli assorbimenti di alcuni elementi e<br />

quindi una diretta influenza sulle caratteristiche del mosto: da<br />

questo punto di vista l’utilizzo di diversi portinnesti (così come<br />

di differenti cloni della stessa varietà) garantirebbe un mosto<br />

più equilibrato e complesso.<br />

Avere maggiore variabilità genetica, per esempio aver scelto<br />

per un vigneto di Cannonau non solo 420 A, ma anche 110R e,<br />

nei punti meno fertili, anche 1103 P e 140 Ru, contribuisce a<br />

ridurre i danni causati da un’annata siccitosa.<br />

La riduzione della vigoria e dell’apparato vegetativo diminuisce,<br />

ed in alcuni casi anche azzera, il numero degli interventi<br />

di cimatura, ma soprattutto evita i grossi tagli sul secco, punto<br />

di ingresso preferito del mal dell’esca.<br />

Sul Vermentino i risultati finora conseguiti hanno portato ad<br />

indicare un gruppo di portinnesti abbastanza valido: 140 Ru<br />

e 775 P assicurano elevate produttività, con l’ultimo che dà<br />

risultati interessanti anche in termini di qualità.<br />

Il 420 A, se si ignora la differenza di produttività riscontrata<br />

rispetto ai due primi ibridi, sembra in condizioni di dare una<br />

qualità migliore, solo leggermente tale nel caso del 775P, ma<br />

più decisa rispetto al 140 Ru.<br />

Sul vitigno Malvasia, oltre al 775 P, al 1103 P e (solo per la Planargia)<br />

al 420 A, fanno ben sperare alcuni ibridi valutati nella<br />

<strong>Sardegna</strong> centro - occidentale: SO4 e 157-11.<br />

125

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!