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elevato (basico) perché hanno un substrato molto calcareo, talvolta<br />

con una concentrazione elevata di calcare attivo.<br />

In questi casi, il tentativo di correggere il pH ha effetti limitati<br />

nel tempo e spesso antieconomici; è quindi preferibile adottare<br />

portinnesti tolleranti e intervenire con somministrazioni fogliari<br />

per quegli elementi, come il ferro o il fosforo, per i quali<br />

la pianta potrebbe manifestare sintomi da carenza.<br />

Il pH è un elemento caratteristico del suolo che continuerà a<br />

condizionare molto anche le successive fasi di concimazione<br />

di allevamento e conduzione. Infatti, la disponibilità chimica e<br />

l’efficienza di assorbimento dei singoli elementi sono sostanzialmente<br />

determinate dalla reazione del suolo.<br />

La concimazione di allevamento si effettua a partire dalla messa<br />

a dimora delle barbatelle sino alla loro entrata in produzione.<br />

In questo periodo, della durata media di 3 anni, la sua<br />

funzione è di favorire lo sviluppo delle giovani viti.<br />

I fertilizzanti da utilizzare sono quelli, soprattutto a base di azoto,<br />

caratterizzati da un’immediata ed efficace azione sull’attività<br />

di crescita delle piante.<br />

Le quantità da apportare variano in funzione delle condizioni<br />

vegetative e della durata della fase di allevamento: dosi elevate<br />

abbreviano questa fase, ma portano anche a squilibri fra<br />

accrescimento radicale e parte aerea che tende a prevalere;<br />

infatti, lo sviluppo della parte aerea deve essere sostenuto da<br />

un adeguato sviluppo dell’apparato radicale in modo da conferire<br />

alla pianta stabilità e nutrizione idrica adeguata, con la<br />

formazione di una vite robusta e ben proporzionata.<br />

Inoltre, eccessive forzature possono comportare negative situazioni<br />

di immaturità del legno e squilibri fisiologici di varia<br />

natura, legati alla precoce entrata in produzione, oltre che favorire<br />

lo sviluppo delle malerbe in competizione con le giovani<br />

viti.<br />

Occorre prestare attenzione alla distribuzione dell’azoto (frazionata<br />

nel tempo), in modo che questa sia localizzata principalmente<br />

nella parte effettivamente esplorata dalle giovani<br />

radici: in queste situazioni possono essere molto efficaci la<br />

fertirrigazione e quella fogliare.<br />

Tabella 4. Concimi minerali utilizzabili nella concimazione di allevamento.<br />

Concime Unità di azoto<br />

(titolo)<br />

Nitrato<br />

ammonico<br />

Quantità<br />

massima/anno<br />

(kg/ha)<br />

27 150-300<br />

Urea 46 100-150<br />

CONCIMAZIONE D’ALLEVAMENTO CONCIMAZIONE DI PRODUZIONE<br />

Le moderne tendenze non collegano più l’entità di questo intervento<br />

esclusivamente alle quantità di uva prodotta o che<br />

si prevede di produrre, ma la fertilizzazione può diventare un<br />

importante strumento per ottenere produzioni di alto contenuto<br />

qualitativo.<br />

Infatti, l’apporto degli elementi minerali è in grado di influenzare<br />

direttamente e indirettamente le caratteristiche dell’uva,<br />

mediante un giusto equilibrio vegeto-produttivo, da cui scaturiscono:<br />

lo stato sanitario della vegetazione e dei grappoli, la<br />

maturazione fenolica, il profilo aromatico del vino.<br />

Oggi il viticoltore ha a disposizione altre conoscenze e strumenti<br />

tecnici che consentono una differente gestione di questa<br />

pratica, grazie alla presenza sul mercato di fertilizzanti<br />

innovativi, i quali abbinati alla fertirrigazione e alla concimazione<br />

fogliare, consentono interventi mirati (nella giusta epoca<br />

fenologica), con riduzione delle quantità totali apportate e benefici<br />

sotto l’aspetto dell’impatto ambientale.<br />

Tuttavia, ancora oggi, la valutazione di base, per le concimazioni<br />

annuali nel vigneto, si riferisce alla stima delle asportazioni<br />

di elementi nutritivi dal suolo che dipendono, essenzialmente,<br />

dai livelli produttivi delle piante; in realtà, salvo indicazioni diverse<br />

dovute a specifiche esigenze o andamenti produttivi, si<br />

procede a una concimazione di restituzione che ha lo scopo di<br />

ripristinare le riserve presenti nel terreno.<br />

In conformità a questo criterio, è possibile stimare i consumi<br />

medi di elementi nutritivi con alcune indicazioni sulle quantità<br />

da restituire (Tab. 5).<br />

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