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164<br />

MODERNE TENDENZE<br />

DELLA NUTRIZIONE MINERALE<br />

Unitamente ai tradizionali apporti al terreno, si prospettano<br />

altre modalità in rapida evoluzione: fertirrigazione, fertilizzazioni<br />

fogliari, bio-stimolanti, con l’utilizzo di specifici prodotti,<br />

di derivazione organica, organo-minerale.<br />

LA FERTILIZZAZIONE FOGLIARE<br />

La fertilizzazione al terreno, eseguita anche in condizioni ottimali,<br />

può essere insufficiente ad assicurare i fabbisogni nutritivi<br />

della pianta e, comunque, l’utilizzazione dei nutrienti apportati<br />

è sempre mediata-condizionata, in maniera più o meno<br />

marcata, dal potere tampone del suolo.<br />

Vi sono elementi minerali che vengono traslocati in modo da<br />

raggiungere in breve tempo ogni parte della chioma, fra questi<br />

i tre principali: azoto, potassio, fosforo. Tuttavia, in periodi di<br />

forte accrescimento, anche un assorbimento radicale intenso<br />

di questi elementi, può risultare insufficiente a rifornire in<br />

modo adeguato la nuova vegetazione.<br />

Per altri elementi, quali calcio, magnesio, boro che sono caratterizzati<br />

da scarsa mobilità all’interno della pianta, questo<br />

fenomeno è ancora più evidente.<br />

In particolari condizioni pedoclimatiche, la vite può manifestare<br />

carenze più o meno gravi, dovute all’insufficiente presenza<br />

nel terreno dell’elemento, ad antagonismo con altri, a situazioni<br />

di stress intenso che limitano l’assorbimento radicale; un<br />

classico esempio è la clorosi ferrica causata dall’eccesso di<br />

calcare attivo.<br />

Anche in questi casi, quando la carenza di un elemento non è<br />

risolvibile con la distribuzione al terreno, è necessario ricorrere<br />

alla via fogliare. Peraltro, questa tecnica da modalità episodica<br />

e di emergenza, grazie alla notevole capacità di scambio<br />

fogliare tipica della vite, sta diventando quasi una tecnica di<br />

tipo ordinario anche nella vite da vino.<br />

Le industrie propongono formulati specifici e compatibili con i<br />

fitofarmaci, potendo così essere distribuiti unitamente a questi,<br />

senza aggravi di costi e con risposte immediate ed efficaci<br />

da parte della pianta. Ad esempio, trattamenti effettuati<br />

con fertilizzanti potassici possono incidere favorevolmente sui<br />

principali caratteri dell’uva prodotta, quali un maggiore contenuto<br />

in zuccheri, polifenoli e antociani, dando un vino nel<br />

complesso migliore in struttura, gradevolezza e colore.<br />

Bisogna prestare particolare attenzione ai possibili fenomeni<br />

di fitotossicità dei sali minerali e altre sostanze, che nelle foglie<br />

si raggiunge a dosi molto basse, per cui nella preparazione<br />

delle soluzioni, non si devono assolutamente superare i dosaggi<br />

indicati in etichetta.<br />

Nella tabella seguente si riportano le epoche consigliate per<br />

eseguire le fertilizzazioni fogliari sulla vite, in funzione dello<br />

stato fenologico e quindi del maggior fabbisogno dell’elemento<br />

nutritivo.<br />

Tabella 7. Epoche ottimali per le fertilizzazioni fogliari con alcuni elementi.<br />

Elemento nutritivo Epoca<br />

Zinco<br />

2 settimane<br />

prima della fioritura<br />

Fosforo, Potassio Tra allegagione e invaiatura<br />

Potassio<br />

Boro<br />

Magnesio<br />

(disseccamento rachide)<br />

Da accrescimento bacche a<br />

post-invaiatura<br />

Fioritura e<br />

accrescimento bacche<br />

Chiusura grappolo,<br />

inizio invaiatura, dopo 10 giorni<br />

Ferro Pre-fioritura, post-allegagione<br />

LA FERTIRRIGAZIONE<br />

La fertirrigazione è uno strumento tecnico innovativo che consente<br />

di eseguire la nutrizione minerale contemporaneamente<br />

all’irrigazione.<br />

È un sistema che si è molto sviluppato in altre colture (florovivaistiche,<br />

orto-frutticole), ma che può trovare valida applicazione<br />

anche nella viticoltura da vino, dove la possibilità d’irrigazione,<br />

rispetto al passato, è molto più diffusa.<br />

Nel recente contesto di una riduzione delle quantità di fertilizzanti<br />

da distribuire, la fertirrigazione, quando praticabile,<br />

rappresenta un valido strumento per:<br />

• migliorare l’efficienza degli interventi di nutrizione minerale<br />

da parte della pianta;<br />

• ottimizzare la tempistica degli apporti;<br />

• ridurre le perdite di prodotto (dispersione o lisciviazione)<br />

e dell’impatto ambientale (contaminazione delle falde acquifere<br />

e dei corsi d’acqua);

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