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Se l’ala gocciolante viene interrata, per effettuare la subirrigazione,<br />

si hanno ulteriori vantaggi: risparmio delle perdite di<br />

acqua per evaporazione superficiale (15-30% rispetto a goccia<br />

Figura 2. Posizionamento dell’ala gocciolante interrata (a); Scavo della trincea e collegamento dell’ala gocciolante (b). (foto di Omar Murgia)<br />

Al fine di ottimizzare la gestione irrigua con l’impianto a goccia<br />

si suggerisce di:<br />

• aumentare il numero dei gocciolatori per ceppo, riducendo<br />

la distanza fra gli stessi nell’ala gocciolante nei terreni<br />

sabbiosi a minore capacità di ritenzione idrica, al fine di<br />

aumentare l’area di bagnatura;<br />

• in condizioni di pendenza e con filari molto lunghi (es.<br />

oltre i 150 m) prediligere sempre l’ala gocciolante autocompensante;<br />

• ad inizio stagione spurgare l’impianto irriguo e controllare<br />

le eventuali ostruzioni dei gocciolatori, per evitare di<br />

avere sbalzi di pressione e di portata e zone non irrigate<br />

lungo il filare;<br />

• effettuare il primo intervento irriguo di stagione con un<br />

volume d’adacquamento sufficiente a portare il terreno<br />

alla capacità idrica di campo;<br />

• irrigare i giovani vigneti con maggiore frequenza e con<br />

turni ridotti;<br />

• irrigare con volumi irrigui costanti e non eccessivi, calcolati<br />

in funzione della capacità di ritenzione idrica del<br />

suolo;<br />

• in condizioni di salinità del suolo incrementare il volume<br />

d’adacquamento al fine di soddisfare il fabbisogno di lisciviazione.<br />

fuori suolo); ulteriore riduzione delle erbe infestanti; minor impatto<br />

visivo ed ambientale; minori impedimenti alle operazioni<br />

meccaniche (Fig. 2).<br />

LA STRATEGIA IRRIGUA<br />

Laddove la disponibilità di risorse irrigue risulta adeguata ed<br />

il vigneto può essere irrigato, l’intervento irriguo deve essere<br />

ottimizzato valutando l’intero rapporto idrico tra suolo e pianta<br />

(Fig. 3). La quantità di acqua accumulata nel suolo dipende<br />

dalla sua capienza e dal bilancio tra gli apporti (piogge, irrigazione,<br />

risalite di falda) e le perdite (evapotraspirazione, lisciviazione<br />

e ruscellamento). La pianta assorbe l’acqua dal suolo<br />

attraverso le radici, con una capacità di suzione che varia con<br />

l’età e con le fasi del ciclo annuale.<br />

Figura 3. Il bilancio idrico nella pianta e nel suolo: E+T=A+I-P.<br />

(Immagine modificata da www. aquaverde.it)<br />

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