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STRATEGIE IRRIGUE INNOVATIVE PIù IDONEE<br />

PER L’IRRIGAZIONE A MICROPORTATA.<br />

LO STRESS IDRICO CONTROLLATO (RDI)<br />

La gestione dell’irrigazione in regime di stress idrico controllato<br />

(RDI) consente di modulare il comportamento vegetoproduttivo<br />

della vite, intervenendo sugli equilibri fisiologici e<br />

influenzando le caratteristiche dell’uva prodotta.<br />

Questa strategia prevede un reintegro irriguo deficitario nelle<br />

fasi fenologiche meno sensibili allo stress idrico, ovvero dallo<br />

sviluppo degli acini fino all’invaiatura e dall’invaiatura alla<br />

maturazione. Infatti, la carenza idrica in queste fasi determina<br />

un calo produttivo moderato, ma compensato da un miglioramento<br />

qualitativo delle uve.<br />

Al contrario, nelle fasi più sensibili, quali sviluppo vegetativo<br />

(dal germogliamento all’allegagione), fioritura e allegagione,<br />

la coltura deve essere mantenuta in condizioni idriche ottimali,<br />

per evitare cali di produzione eccessivi.<br />

Tabella 8. Effetti dei livelli di stress idrico. (modificato da Deloire et al., 2005).<br />

Per la corretta ed efficace applicazione dello stress idrico controllato<br />

occorre conoscere le esigenze della pianta nelle diverse<br />

fasi fenologiche e gli effetti dello stress idrico, a varie<br />

intensità, sugli aspetti vegeto-produttivi e qualitativi.<br />

Per il pieno raggiungimento degli obiettivi colturali ed economici,<br />

è quì ancor più importante la corretta determinazione<br />

dei consumi idrici e dei volumi, tempi e modi di restituzione,<br />

nonché la piena funzionalità e razionale gestione dell’impianto<br />

irriguo. La strategia dello stress idrico controllato si serve,<br />

quindi, di una situazione idrica non ottimale per la pianta per<br />

controllarne lo sviluppo vegetativo, da una parte, e la fase produttiva<br />

dall’altra. Si devono distinguere pertanto due tipologie<br />

di intervento, a seconda che l’epoca di induzione dello stress<br />

idrico sia precoce o tardiva (Tab. 8).<br />

Livelli di stress idrico Attività vegetativa Crescita dell’acino Fotosintesi Maturazione<br />

Assenza di stress Stimolata Stimolata Stimolata Sfavorita<br />

Stress moderato Ridotta da Normale a Ridotta da Normale a Ridotta Favorita<br />

Stress elevato Fortemente ridotta Fortemente ridotta da Fortemente ridotta a<br />

Bloccata<br />

Esistono diverse possibilità applicative dello stress idrico controllato,<br />

in relazione alle caratteristiche varietali e agli obiettivi<br />

enologici da ottenere<br />

Nelle varietà a bacca rossa, ad esempio, uno stress idrico più<br />

accentuato dovrebbe essere indotto durante lo sviluppo dell’acino,<br />

per ridurne il suo accrescimento a favore del rapporto<br />

buccia/polpa.<br />

Uno stress idrico più moderato, invece, è necessario dopo l’invaiatura,<br />

per assicurare minime competizioni tra gli acini in<br />

maturazione e i germogli in accrescimento vegetativo.<br />

Altri casi applicativi dello stress idrico controllato possono<br />

prevedere: il reintegro ottimale prima dell’allegagione e<br />

dall’allegagione all’invaiatura, contro una riduzione dell’apporto<br />

irriguo dall’invaiatura alla maturazione; oppure, di garantire<br />

il massimo fabbisogno idrico fino all’allegagione e indurre<br />

Sfavorita<br />

stress idrici moderati fino all’invaiatura, seguiti da stress idrici<br />

più intensi fino alla maturazione.<br />

Proprio quest’ultima strategia di stress idrico controllato (RDI)<br />

è stata sperimentata su Vermentino, nell’areale del Parteolla<br />

nel corso del progetto SQFVS.<br />

Sono state messe a confronto due modalità di intervento, differenziate<br />

a partire dalla fase di allegagione (la totale fornitura<br />

fino a questa fase, peraltro, è stata generalmente garantita<br />

dalla pioggia): la tesi A prevedeva sempre un volume irriguo<br />

doppio (sia pure sempre deficitario) rispetto alla tesi B, a parità<br />

di turno irriguo e con sistema di distribuzione per subirrigazione.<br />

I livelli di restituzione adottati nelle diverse fasi ed i volumi<br />

stagionali erogati per le due tesi sono stati sintetizzati nella<br />

successiva tabella 9.<br />

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