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PREMESSA EFFETTI DELL’IRRIGAZIONE<br />
L’irrigazione è la tecnica agronomica che si occupa della distribuzione<br />
artificiale di acqua al terreno agrario, indispensabile<br />
per lo sviluppo vegeto-produttivo delle piante.<br />
L’irrigazione del vigneto è diffusa nelle aree geografiche del<br />
mondo dove l’apporto pluviometrico è insufficiente durante la<br />
stagione vegeto-produttiva.<br />
L’irrigazione può essere definita come convenzionale, quando<br />
l’apporto irriguo è in grado di reintegrare l’intera quantità di<br />
acqua evaporata dal suolo e traspirata dalle piante, al fine di<br />
massimizzare le rese quali-quantitative; di soccorso, quando<br />
l’intervento irriguo è mirato al superamento di stati di deficit<br />
idrico temporaneo, e di forzatura, che consiste nell’effettuare<br />
l’irrigazione dopo l’invaiatura.<br />
Nella viticoltura sarda prevale, in termini di superficie, la coltivazione<br />
del vigneto in asciutto, che si estende per oltre il 70%<br />
della superficie vitata.<br />
Normalmente in <strong>Sardegna</strong> il fabbisogno idrico della vite nel<br />
periodo che va dal germogliamento all’allegagione è adeguatamente<br />
soddisfatto dalle piogge; il periodo successivo, sino<br />
all’ invaiatura deve essere sostenuto dall’irrigazione.<br />
Tradizionalmente in <strong>Sardegna</strong> con l’irrigazione convenzionale<br />
vengono distribuiti da 2000 a 4000 m3 /Ha, mentre con l’irrigazione<br />
di soccorso da 150 a 450 m3 /Ha, utilizzando un approccio<br />
empirico, non correlato alle reali esigenze vegeto-produttive<br />
della pianta ed alle caratteristiche idrologiche del suolo.<br />
Questo tipo di intervento effettuato in condizioni siccitose<br />
estreme risulta insufficiente e tardivo, poiché è già diventata<br />
irreversibile la riduzione della produzione ed il peggioramento<br />
della qualità dell’uva.<br />
In questo senso è indispensabile il passaggio dalla “mentalità”<br />
dell’irrigazione di soccorso a quella dell’irrigazione qualitativa,<br />
basata sulla valutazione dei reali consumi idrici della<br />
pianta, e su interventi mirati alle esigenze delle specifiche fasi<br />
fenologiche e fisiologiche della pianta.<br />
L’adozione di sistemi irrigui a bassa portata e ad erogazione<br />
localizzata, come l’irrigazione a goccia, fuori suolo o in subirrigazione,<br />
sono più funzionali di altri sistemi disponibili, a<br />
condizione che vi sia una corretta impostazione progettuale e<br />
gestionale.<br />
L’irrigazione in un vigneto determina una maggior durata della<br />
vita delle foglie, il prolungamento dell’attività vegetativa, un<br />
aumento della produzione ed un incremento od una diminuzione<br />
del contenuto zuccherino dell’uva variabile in funzione dei<br />
volumi e dell’epoca di somministrazione. In caso di alternanza<br />
di carenza o di eccesso idrico è possibile osservare variazioni<br />
nell’epoca di maturazione.<br />
È importante distinguere gli effetti dello stress idrico temporaneo<br />
da quelli dello stress idrico prolungato. Uno stress idrico<br />
breve determina sia una riduzione della crescita vegetativa e<br />
del turgore cellulare, che si manifesta con l’appassimento di<br />
tutti gli organi verdi (giovani viticci, foglie, apici e grappolini),<br />
sia con un aumento dell’acidità malica nella bacca.<br />
Lo stress idrico prolungato determina effetti ancora più dannosi:<br />
ingiallimento e disseccamento fogliare, avvizzimento dei<br />
grappoli, diminuzione della superficie fogliare, maggior sviluppo<br />
delle radici e della loro capacità di assorbimento e minor<br />
rigoglio vegetativo.<br />
Lo stress idrico prolungato può anche determinare una riduzione<br />
dell’entità della differenziazione a fiore delle gemme, con<br />
effetti negativi sull’attività vegetativa e produttiva dell’anno<br />
successivo.<br />
Durante e dopo la fioritura, uno stress idrico prolungato induce<br />
la diminuzione della crescita dei germogli, la colatura dei fiori<br />
ed il parziale o totale disseccamento dei giovani grappoli.<br />
Inoltre, un lungo periodo di carenza idrica può ridurre la sintesi<br />
degli ormoni coinvolti nella maturazione, determinando un<br />
arresto dello sviluppo dei vinaccioli, un incremento dei tannini<br />
astringenti ed una riduzione dei tannini dolci e degli antociani<br />
della buccia.<br />
IL METODO IRRIGUO<br />
Esistono diversi sistemi d’irrigazione che si possono adottare<br />
in viticoltura; fra questi si sta maggiormente diffondendo<br />
quello localizzato a goccia che, se correttamente realizzato e<br />
gestito, offre innumerevoli vantaggi tecnico-agronomici, organizzativi<br />
ed economici (Tab. 1).<br />
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