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La vite è soggetta all’attacco di numerosi organismi nocivi, la<br />

cui reale dannosità è però condizionata da vari fattori ambientali<br />

(andamento climatico, fertilità del suolo, esposizione, ecc.)<br />

e colturali (varietà, sistemi di allevamento, gestione della chioma,<br />

apporti irrigui, concimazioni, ecc.).<br />

Le avversità che, per frequenza e intensità, possono determinare<br />

sensibili perdite economiche di prodotto sono rappresentate<br />

prevalentemente da: tignoletta (Lobesia botrana), cocciniglia<br />

farinosa (Planococcus ficus) e cicaline verdi (Jacobiasca<br />

lybica ed Empoasca vitis), per quanto riguarda gli insetti; oidio<br />

[Erysiphe (Uncinula) necator], peronospora (Plasmopara viticola)<br />

e muffa grigia (Botrytis cinerea) per quanto riguarda i<br />

funghi.<br />

La scelta della strategia di difesa dagli attacchi di funghi e insetti<br />

è fortemente condizionata dagli obiettivi produttivi delle<br />

singole aziende viticole. Le tecniche colturali adottate, infatti,<br />

modificando profondamente la struttura e lo stato fisiologico<br />

della pianta, hanno notevoli ripercussioni sugli organismi che<br />

vi si sviluppano.<br />

Per tale motivo, le pratiche agronomiche che stimolano un<br />

eccessivo rigoglio vegetativo favoriscono anche le avversità<br />

della pianta, rendendo necessario l’uso di agrofarmaci.<br />

La gestione fitosanitaria del vigneto deve comunque tener conto<br />

delle nuove norme comunitarie sull’uso sostenibile dei pesticidi<br />

(Direttiva 2009/128/CE del 21 Ottobre 2009; GU dell’Unione<br />

Europea L 309 del 24 Novembre 2009), che impongono<br />

l’adozione della difesa integrata e delle tecniche alternative<br />

all’uso dei pesticidi, con l’obiettivo di ridurre i rischi che i mezzi<br />

chimici di sintesi possono rappresentare per la salute umana<br />

e per l’ambiente.<br />

Per rendere operativa questa norma, gli Stati Membri dell’Unione<br />

Europea devono predisporre, entro il 2012, Piani d’Azione<br />

Nazionali che fissino le misure e i tempi per la realizzazione<br />

degli obiettivi della Direttiva.<br />

È importante evidenziare che le aziende agricole sono obbligate<br />

a mettere in atto i principi generali della difesa integrata<br />

entro l’1 gennaio 2014.<br />

Tali principi, riportati in allegato III della Direttiva, stabiliscono<br />

sostanzialmente che per contenere gli organismi nocivi a livelli<br />

di non dannosità bisogna privilegiare le tecniche di lotta a basso<br />

impatto ambientale (mezzi biologici, fisici, colturali).<br />

L’allegato non esclude l’impiego degli agrofarmaci a condizione<br />

che questi siano selettivi e che abbiano effetti minimi sulla<br />

180<br />

PREMESSA<br />

salute umana, sugli organismi non bersaglio e sull’ambiente.<br />

I mezzi di lotta da adottare e i periodi ottimali del loro impiego<br />

devono essere decisi sulla base dei risultati del monitoraggio<br />

degli organismi nocivi, effettuato con tecniche scientificamente<br />

valide (osservazioni di campo, sistemi di allerta, previsione<br />

e diagnosi precoce).<br />

I trattamenti devono essere effettuati solo se l’organismo nocivo<br />

raggiunge valori soglia definiti per regione, aree, condizioni<br />

climatiche e colture specifiche.<br />

La norma stabilisce inoltre di adottare tutte le strategie antiresistenza<br />

disponibili per mantenere l’efficacia dei prodotti<br />

e di verificare il grado di successo delle misure fitosanitarie<br />

applicate.<br />

Nella gestione del vigneto, i criteri della difesa integrata trovano<br />

una pratica ed efficace applicazione nel controllo degli<br />

insetti nocivi, mentre per la lotta alle malattie fungine l’adozione<br />

di tecniche di monitoraggio e di soglie d’intervento incontra<br />

notevoli difficoltà che spesso rendono necessario il ricorso a<br />

trattamenti calendarizzati.<br />

In ogni caso la programmazione di un efficace piano di difesa<br />

può essere attuata solo se si ha una profonda conoscenza:<br />

1. del ciclo biologico degli organismi nocivi e dei loro antagonisti;<br />

2. delle tecniche di monitoraggio e di previsione dell’incidenza<br />

delle avversità;<br />

3. dei mezzi di lotta disponibili.<br />

In questo manuale si fa precedere le schede riguardanti le<br />

principali avversità da una descrizione delle caratteristiche degli<br />

agrofarmaci usati in viticoltura, tesa ad evitare i più comuni<br />

errori d’impiego che spesso rendono inefficaci i trattamenti.

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