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Materiali e Tecnologie per la realizzazione di sostituti - FedOA ...

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CONCLUSIONI - 233<br />

controllo accurato del<strong>la</strong> forma, del<strong>la</strong> <strong>di</strong>mensione nonchè del<strong>la</strong> <strong>di</strong>stribuzione<br />

spaziale dei pori. In partico<strong>la</strong>re l’eliminazione del solvente me<strong>di</strong>ante l’immersione<br />

del sistema binario in un terzo componente non solvente <strong>per</strong> il polimero (freeze<br />

<strong>di</strong>pping) in grado <strong>di</strong> favorire <strong>la</strong> separazione del polimero dal solvente in maniera<br />

più control<strong>la</strong>ta grazie ad un processo <strong>di</strong> inversione <strong>di</strong> fase “a freddo”, garantisce<br />

un maggiore controllo del<strong>la</strong> porosità all’interno del<strong>la</strong> struttura rispetto al<strong>la</strong><br />

tra<strong>di</strong>zionale tecnica <strong>di</strong> estrazione sottovuoto del solvente (vacuum extraction).<br />

La tecnica <strong>di</strong> pseudo sinterizzazione <strong>per</strong> fusione (MIMS) <strong>di</strong> microsfere in PCL<br />

ottenute <strong>per</strong> emulsione (singo<strong>la</strong> e multip<strong>la</strong>), parimenti, ha consentito <strong>la</strong><br />

<strong>realizzazione</strong> <strong>di</strong> strutture a porosità control<strong>la</strong>ta. Infatti, <strong>la</strong> porosità che trae origine<br />

dagli interstizi formatisi del<strong>la</strong> parziale compenetrazione <strong>di</strong> microsfere a<strong>di</strong>acenti<br />

dettata dal<strong>la</strong> incipiente fusione degli strati polimerici più esterni, risulta essere<br />

modu<strong>la</strong>bile nel<strong>la</strong> forma e nelle <strong>di</strong>mensioni in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> <strong>di</strong>mensione delle<br />

particelle utilizzate nonché delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> processo imposte (tem<strong>per</strong>atura, tempo<br />

<strong>di</strong> pseudo-sinterizzazione). In partico<strong>la</strong>re, le strutture MIMS mostrano una ridotta<br />

porosità totalmente interconnessa ed omogeneamente <strong>di</strong>stribuita che ricopre<br />

soltanto il 45% del volume complessivo del campione a fronte <strong>di</strong> una risposta<br />

meccanica significativamente più elevata, fino a due or<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> grandezza rispetto a<br />

scaffold ottenuti me<strong>di</strong>ante le tecniche <strong>di</strong> phase inversion/salt leaching.<br />

Infine, esse presentano l’ulteriore vantaggio <strong>di</strong> incapsu<strong>la</strong>re molecole <strong>di</strong> piccole<br />

<strong>di</strong>mensioni (antibiotici, fattori <strong>di</strong> crescita) all’interno <strong>di</strong> sacche (depot) presenti nelle<br />

microsfere che costituiscono lo scaffold, ottenute me<strong>di</strong>ante il processo <strong>di</strong><br />

emulsione multip<strong>la</strong>, favorendo il ri<strong>la</strong>scio control<strong>la</strong>to dei drugs <strong>per</strong> <strong>la</strong> cura mirata<br />

<strong>di</strong> patologie insorte localmente nel sito d’applicazione dello scaffold.<br />

Le prospettive future del <strong>la</strong>voro <strong>di</strong> ricerca sviluppato durante questo triennio<br />

sono molteplici e sono rivolte a <strong>di</strong>versi settori del<strong>la</strong> ricerca sia <strong>di</strong> natura<br />

strettamente ingegneristica che <strong>di</strong> natura biologica:<br />

In primo luogo, <strong>la</strong> valutazione del<strong>la</strong> risposta biologica in vitro delle <strong>di</strong>verse<br />

strutture progettate risulta una priorità essenziale al fine <strong>di</strong> poter procedere ad<br />

una successiva fase <strong>di</strong> produzione e <strong>di</strong>stribuzione dei prodotti su <strong>la</strong>rga sca<strong>la</strong> (scale<br />

up). Attualmente, uno stu<strong>di</strong>o delle procedure <strong>di</strong> semina e <strong>di</strong> coltura in vitro è in<br />

atto in col<strong>la</strong>borazione con alcuni biologi del gruppo IOR (Istituti Ortope<strong>di</strong>ci Rizzoli<br />

- Bologna) dal quale sono emersi risultati preliminari incoraggianti circa <strong>la</strong><br />

compatibilità in vitro <strong>di</strong> alcuni dei substrati realizzati. Fino a questo momento<br />

sono stati effettuati prevalentemente stu<strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zionali (es. semina e coltura<br />

statica) ma si auspica, nel prossimo futuro, uno stu<strong>di</strong>o del<strong>la</strong> risposta cellu<strong>la</strong>re in<br />

presenza <strong>di</strong> una stimo<strong>la</strong>zione meccanica dei substrati <strong>di</strong>rettamente nel mezzo <strong>di</strong><br />

coltura me<strong>di</strong>ante l’utilizzo <strong>di</strong> un <strong>di</strong>spositivo <strong>di</strong> nuova concezione (bioreattore), in

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