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Materiali e Tecnologie per la realizzazione di sostituti - FedOA ...

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III) ELABORAZIONE DI IMMAGINI 2D<br />

APPENDICI - 257<br />

Lo stu<strong>di</strong>o del<strong>la</strong> morfologia <strong>di</strong> scaffold altamente porosi, può essere realizzato<br />

attraverso tecniche <strong>di</strong> e<strong>la</strong>borazione software <strong>di</strong> immagini ottenute al microscopio<br />

a scansione elettronica o <strong>di</strong> microtomografia computerizzata.<br />

Una generica immagine in sca<strong>la</strong> <strong>di</strong> grigi può essere rappresentata come una<br />

funzione <strong>di</strong> due variabili f(x,y) rappresentativa dell’intensità luminosa o del livello<br />

<strong>di</strong> grigio associato alle coor<strong>di</strong>nate x e y. L’insieme <strong>di</strong> definizione <strong>di</strong> questa<br />

funzione è il dominio spaziale dell’immagine.<br />

In analogia ai segnali temporali, un’immagine <strong>di</strong>gitale viene ottenuta da<br />

un’o<strong>per</strong>azione <strong>di</strong> campionamento e quantizzazione del segnale in modo da<br />

<strong>per</strong>mettere <strong>la</strong> sua e<strong>la</strong>borazione numerica e <strong>la</strong> co<strong>di</strong>fica in binario. La<br />

quantizzazione consiste nell’associare ai singoli campioni spaziali un numero<br />

appartenente ad un intervallo finito <strong>di</strong> valori corrispondenti ai <strong>di</strong>versi livelli <strong>di</strong><br />

grigio mentre <strong>la</strong> co<strong>di</strong>fica binaria associa a tale intervallo una stringa binaria.<br />

La qualità <strong>di</strong> un’immagine <strong>di</strong>pende dal grado <strong>di</strong> chiarezza con cui una specifica<br />

informazione può essere <strong>per</strong>cepita dall’osservatore.<br />

E’ sempre necessario definire criteri oggettivi <strong>per</strong> poter quantificare <strong>la</strong> qualità <strong>di</strong><br />

un’immagine. Per definire quantitativamente <strong>la</strong> qualità <strong>di</strong> un’immagine si<br />

introducono tre parametri: <strong>la</strong> nitidezza (sharpness), il contrasto ed il rumone;.<br />

La nitidezza consiste principalmente nel<strong>la</strong> capacità <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> presentare (e<br />

dunque <strong>per</strong>mettere <strong>di</strong> <strong>di</strong>stinguere) i dettagli più fini <strong>di</strong> un’immagine. Il<br />

deterioramento dei dettagli è principalmente dovuto al<strong>la</strong> risposta impulsiva<br />

dell’intero sistema <strong>di</strong> acquisizione, <strong>la</strong> cosiddetta Point Spread Function (PSF).<br />

La figura seguente dà il significato del<strong>la</strong> funzione PSF :<br />

Figura III.a : Point Spread Function<br />

La nitidezza è valutata a partire dal<strong>la</strong> risoluzione spaziale dell’immagine.<br />

Quest’ultima è definita come <strong>la</strong> capacità <strong>di</strong> <strong>di</strong>stinguere chiaramente due piccoli

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